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La Quercia col fiato sospeso: Cimicchi in giunta?

La riflessione sul voto si sarebbe spostata, nelle ultime ore, al livello centrale del partito al fine di individuare una soluzione di garanzia per la rappresentanza dell'Orvietano in Umbria. Soluzione questa che, nella migliore delle ipotesi, arriverebbe a non escludere anche un posto in giunta per Cimicchi...

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Dopo l'elezione sfumata di Cimicchi e il subbuglio post elettorale, si lavora alacremente per ottenere la rappresentanza in Regione e non disperdere il risultato delle urne. In questo senso va letto il barlume di distensione che si è intravisto tra la serata di lunedì e la giornata di ieri nei rapporti che restano tesi allo spasimo tra le due anime della Quercia orvietana. La riflessione sul voto si sarebbe spostata, nelle ultime ore, al livello centrale del partito al fine di individuare una soluzione di garanzia per la rappresentanza dell'Orvietano in Umbria. Soluzione questa che, nella migliore delle ipotesi, arriverebbe a non escludere anche un posto in Giunta per Cimicchi.

Così i toni momentaneamente si stemperano e nell'incontro autoconvocato di lunedì sera nessuno, come invece ci si attendeva, chiede la testa degli attuali vertici e il segretario Capoccia, il giorno dopo, si dice "amareggiato e pronto a impegnarsi al massimo perché il partito ottenga un'adeguata rappresentanza a livello regionale".

Ma la spaccatura resta e le analisi del voto sono distanti anni luce. A fare il mea culpa Marino Capoccia proprio non ci sta. "Con tre candidati competitivi sul bacino ternano - spiega - uno su tre correva automaticamente il rischio di non essere eletto. Chi ha insidiato maggiormente il risultato di Cimicchi è stato il voto di un pezzo del partito di Terni che ha favorito Gilioni. A livello locale poi sono intervenuti fattori non previsti e comunque assolutamente esterni ai Ds: magari una sovraesposizione del candidato o semplicemente pezzi di società civile che non hanno corrisposto il risultato immaginato. Ma il partito ha fatto un lavoro scientifico, mettendosi a completa disposizione del suo candidato".

Analisi fuorviante secondo la minoranza che avrebbe voluto analizzare il voto nella sede del coordinamento, organismo di raccordo comprensoriale previsto dal documento uscito dai congressi. "Nella dirigenza locale - si legge nel documento licenziato lunedì notte - è prevalso un atteggiamento arrogante ed intimidatorio, tendente a sminuire la gravità della mancata elezione di Cimicchi e a deviare l'attenzione sulle cause, che certamente vanno ricercate anche nel contesto provinciale, ma senza nascondere e sottovalutare le proprie responsabilità nella conduzione della campagna elettorale. Si è tentata un'operazione di frazionamento del confronto interno, con la convocazione delle unioni comunali dove è più facile controllare il dibattito ed il malessere diffuso nel corpo del partito, oltre alla esclusione, di fatto, di pezzi di gruppi dirigenti che non fanno capo a tali organismi".

E proprio sulla convocazione del coordinamento resta il muro contro muro. Per Capoccia non si riunirà che al termine delle unità di base, delle quali raccoglierà e rappresenterà la sintesi. Soltanto allora sarà fatto il nome del nuovo coordinatore che completerà il rinnovo dei vertici richiesto a gran voce dal correntone. Ma intanto stasera il comitato provvisorio del comprensoriale incontrerà d'urgenza il segretario regionale, Fabrizio Bracco, per rappresentare la necessità di riequilibrio e di rappresentanza del territorio. Venerdì ci sarà invece la direzione dell'Unione comunale di Orvieto cui interverrà non solo - come già annunciato il segretario regionale - ma anche il segretario della Federazione, Gianluca Rossi. Intanto, nell'affollato incontro del correntone di lunedì sera, cui erano presenti anche esponenti della mozione fassino, e lo stesso Cimicchi, visibilmente emozionato, Francesco Milani ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di tesoriere.

Pubblicato il: 13/04/2005

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