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Buona Pasqua nel Ternano

I primi dati sull'andamento turistico durante il periodo pasquale segnalano un aumento di arrivi e presenze. Bene la mostra di Mirò, la casacata delle Marmore, l'Amerino

I dati sulle affluenze turistiche durante il periodo di Pasqua hanno messo in evidenza un sensibile aumento di arrivi e presenze nella provincia di Terni. Secondo i primi dati campionari emersi dalle rilevazioni statistiche, rispetto alla Pasqua del 2004 gli arrivi crescono dell'11% mentre le presenze si attestano su un +2%. Il dato è in controtendenza rispetto alla media regionale che denota invece una sostanziale tenuta degli arrivi ma un calo vistoso delle presenze che in rapporto al 2004 fanno contare un -10%. Le affluenze nel territorio sono superiori anche a quelle della provincia di Perugia che sconta infatti un calo generale di arrivi (-1,6%) e presenze (-12%). Anche le principali mete turistiche hanno fatto registrare un andamento positivo con 15.000 ingressi alla Cascata delle Marmore, equivalente ad un +18% rispetto alla Pasqua dello scorso anno e un più che soddisfacente andamento degli altri siti, come la mostra di Joan Mirò "Le meraviglie, opere grafiche dal 1960 al 1981", organizzata al museo Greco di Orvieto, mentre anche a Narni e in Valnerina i primi dati mostrano una tendenza alla ripresa.
Nel confortante quadro generale spicca l'andamento dell'Amerino che fa registrare un +47% di arrivi e un + 25,8% di presenze.
"Questi segnali di decisa ripresa del settore - commenta l'assessore al Turismo della Provincia di Terni Fabio Paparelli - sono confortanti e premiano gli sforzi del Sistema Turistico Locale e dei suoi attori pubblici e privati tesi a fare sistema, realizzare sinergie e razionalizzare l'uso delle risorse. Il lavoro che adesso ci aspetta è quello di costruire prodotti turistici di sistema e promo-commercializzarli sui mercati con azioni mirate. È necessario insistere su questa falsariga per sviluppare il sistema dell'offerta e renderla sempre più competitiva sui mercati nazionali ed esteri, recuperando il gap attualmente esistente con i segmenti tradizionalmente presenti in Italia e in Umbria come il turismo tedesco o statunitense, senza tralasciare tuttavia il mercato italiano".

 

Pubblicato il: 12/04/2005

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