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Terremoto sulla Palombella: quest'anno si cambia

Colomba vera o di gesso? A prendere in esame l'annosa quanto spinosa questione è proprio il Consiglio dell'Opera del Duomo. Aperto il sondaggio. Siete per la palomba viva o finta? 

foto di copertina

Nella foto la Palombella 2004 ed il compagno, The King

di Stefania Tomba

ORVIETO - Colomba vera o di gesso? È l'interrogativo che torna ogni anno a far alzare autentiche barricate tra le due anime della palombella, quella animalista e quella tradizionalista. Ma quest'anno a prendere in esame l'annosa quanto spinosa questione è proprio il Consiglio dell'Opera del Duomo che, da ieri sera, ha avviato i primi confronti tra i consiglieri per redimere l'ormai storica querelle. Non è da escludere, dunque, che già da quest'anno potrebbero essere apportate sostanziali modifiche ai tradizionali festeggiamenti.

D'altro canto era stato lo stesso vescovo, monsignor Giovanni Scanavino, un anno esatto fa, a dichiarare la propria disponibilità a cambiare la forma in cui viene celebrato il rito che ricorda la discesa dello Spirito Santo. Senza per questo nulla togliere alla tradizione. "Bisogna aiutare le persone - aveva detto il vescovo - a comprendere il vero significato dei simboli. La palombella è segno della presenza dello Spirito Santo e si può regalare alla prima coppia di sposi senza farle subire alcun tipo di violenza. Manteniamo la tradizione, ma studiamo con intelligenza forme nuove e più adeguate, alle quali io per primo non pongo preclusioni di sorta".

Adesso, proprio con questo obiettivo, si sono messi al lavoro i fabbricieri dell'Opera. L'obiettivo è quello di individuare una soluzione in grado di non scontentare nessuno. Una soluzione "concertata" che non urti la sensibilità degli animalisti, che ogni anno urlano allo scandalo del piccione vivo nella raggiera, e neanche della maggioranza degli orvietani che, in nome di una tradizione secolare, della colomba viva fanno quasi una ragione di identità.

Anche se, ad aprire i libri di storia, si vede ben presto che tanto secolare non è. La palombella così come viene festeggiata oggi, con una colomba viva nella raggiera che scende appesa a un filo dalla chiesa di San Francesco fino al sagrato del Duomo tra gli scoppi dei mortaretti, è "un ritrovato" con appena  65 anni di storia. Un meccanismo ormai collaudato ma che gli orvietani hanno sperimentato per la prima volta soltanto nel 1940, ovvero in tempi piuttosto recenti se si pensa che la prima palombella è quella del 1404. Allora una colomba viva veniva liberata all'interno delle navate del Duomo, tra lo scoppio dei mortaretti e una pioggia di petali di rosa. Il piccione esce dal Duomo nel 1846 quando, con 121 anni di ritardo, viene data esecuzione al concilio romano lateranense del 1725 che vietava lo scoppio dei mortaretti all'interno dei luoghi di culto. Partirono allora i primi tentativi sperimentali di farla "volare" appesa a un filo, allora di canapa. Il tracciato era quello dal palazzo dell'Opera al sagrato del Duomo.

Aperto il sondaggio che lo scorso anno appassionò oltre duemila lettori.

Siete per la palomba viva o finta?

Pubblicato il: 09/04/2005

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