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Ricerca e sicurezza alimentare

Ad Orvieto, per otto giorni, dal 3 al 10 aprile, giovani ricercatori da tutta Europa per partecipare alla Spring School del Progetto Cascade, rete di eccellenza europea per la ricerca sulla sicurezza alimentare, la gestione del rischio e l'educazione sanitaria

Ad Orvieto, per otto giorni, dal 3 al 10 aprile, giovani ricercatori da tutta Europa per partecipare alla Spring School del Progetto Cascade, rete di eccellenza europea per la ricerca sulla sicurezza alimentare, la gestione del rischio e l'educazione sanitaria.

Al Palazzo del Popolo il seminario internazionale su "Sicurezza alimentare ed ambiente: valutazione del rischio per la salute", organizzato dall' Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) e dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con la Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto" e con il patrocinio del Comune.  

Una scuola di altissima formazione aperta ai giovani ricercatori provenienti da tutta Europa. Una seminario di studi avanzati per fornire agli specialisti gli strumenti più raffinati e le metodologie più innovative per un approccio organico e competente all'analisi del rischio chimico in materia di alimenti. Dal 3 al 10 aprile, per otto intense giornate, il Palazzo del Popolo di Orvieto sarà la sede della "Spring School"  del Progetto Cascade, seminario internazionale di studi su "Sicurezza alimentare ed ambiente: valutazione del rischio per la salute", organizzato dall'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) e dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con la Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto" e con il patrocinio del Comune.

 

La settimana di studi fa seguito al Convegno internazionale svoltosi ad Orvieto nello scorso mese di gennaio e rappresenta, quindi, il secondo importante appuntamento per il 2005 di "Cascade", il progetto che riunisce in una rete europea d'eccellenza i centri di ricerca che si occupano di sicurezza alimentare,  analisi e gestione dei rischi e educazione sanitaria delle popolazioni. Il progetto di ricerca è finanziato nell'ambito del Sesto Programma Quadro dell'Unione Europea ed è coordinato dal Dipartimento di Bioscienze del prestigioso "Karolinska Insitutet" di Stoccolma.

Le giornate orvietane saranno dedicate, in particolare, ai cosiddetti "composti endocrino-attivi", sostanze chimiche che vengono ingerite con gli alimenti e che esplicano una spiccata azione anti-ormonale. Distruggono, cioè, i recettori cellulari per gli ormoni prodotti dalle ghiandole endocrine (tiroide, ovaie, testicoli,  "insulae" del pancreas, ecc.), impedendo il corretto funzionamento del nostro organismo. Il pericolo maggiore si registra quando queste sostanze vengono ingerite in particolari momenti fisiologici della vita di una persona, ad esempio in gravidanza, a causa dell'azione che gli ormoni esercitano sullo sviluppo armonico del feto, e quando vengono assunte da bambini e da persone affette da alterazioni metaboliche primitive, quali alcune forme di diabete o di ipertiroidismo. Alcune tra le principali patologie del mondo occidentale potrebbero essere legate, almeno in parte, all'azione di questi contaminanti chimici: certe forme di cancro (prostata, testicolo, ecc.) ed alcune malattie cardiovascolari connesse con l'obesità ed il diabete mellito.

L'importante e delicato incarico affidato nuovamente  al Centro Studi costituisce insieme un ulteriore attestato di fiducia all'istituzione culturale orvietana ed un significativo riconoscimento per una città che, quale co-fondatrice della "Rete internazionale delle città del buon vivere - Città Slow", è impegnata da anni nel dibattito sulla qualità della vita, la sicurezza degli alimenti, la tutela dei consumatori, la promozione della salute, la diffusione delle produzioni tipiche e biologiche.

Pubblicato il: 07/04/2005

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