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La nuova criminalità sotto la lente della procura

I recenti crimini sono “un campanello d’allarme che dovrebbe convincere tutti ad alzare la guardia”.  Questa la sensazione del capo della Procura di Orvieto, Calogero Ferrotti...

foto di copertina
ORVIETO – “Un campanello d’allarme che dovrebbe convincere tutti ad alzare la guardia”.  La netta sensazione del capo della Procura di Orvieto, Calogero Ferrotti, è che nella microcriminalità dell’Orvietano qualcosa stia evolvendo in maniera veloce e preoccupante. “Due episodi del genere che si ripetono a distanza di tempo così ravvicinata rappresentano un evento allarmante. Non si tratta di semplici furti ma di autentiche rapine consumate con violenza e questo è un fenomeno che l’Orvietano non aveva mai fatto registrare”. È l’efferatezza, dunque, l’elemento di assoluta novità introdotto più recentemente nella tipologia di reato del furto. Un’escalation di violenza che, proprio perché senza precedenti, trova la gente del tutto impreparata. E così, nella casistica generale, si scopre che c'è chi custodisce in casa, e non in banca, anche grosse somme di denaro e chi, non soltanto non è dotato di sistemi di difesa passiva (allarmi, porte blindate), ma addirittura non chiude la porta a chiave. I recenti fatti di cronaca dimostrano al contrario che, lungi dal creare allarmismi, è tempo di abbandonare ogni atteggiamento di eccessiva fiducia nel prossimo. (s.t.)

Pubblicato il: 05/04/2005

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