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L'importanza del binomio Sport - Solidarietà. Ad Orvieto torna Giocagin per l'Unicef

Approfondimento

di Redazione
Ritorna Giocagin per l'Unicef, domenica 23 febbraio p.v., la festa organizzata dalla Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti) che da dieci anni raccoglie a livello nazionale fondi in favore dell'Unicef.
In 57 palazzetti dello sport di altrettante città italiane, centinaia di atleti e atlete daranno vita al più grande evento di ginnastica d'Italia. Ad Orvieto, Giocagin si svolge domenica 23 febbraio p.v. a partire dalle ore 16.00, presso il Palasport di Ciconia.

La formula di GIOCAGIN infatti vede l'impegno degli sportivi che si esibiscono nella ginnastica artistica, aerobica, danza, ginnastica dolce, arti marziali e tante altre discipline legate al mondo delle ginnastiche, e quello del pubblico che vedrà finalizzare in aiuti concreti i soldi spesi per il biglietto d'ingresso.

Lo scorso anno sono stati circa un migliaio i partecipanti come pubblico e circa 500 di sportivi protagonisti (tra danza, ginnastiche varie, attività per anziani, bambini) e quest'anno le previsioni sono ancora più incoraggianti.
La manifestazione si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Scientifica, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero per le Pari Opportunità, e il patrocinio del Comune di Orvieto, Provincia di Terni e Regione Umbria.
La manifestazione è stata presentata questa mattina nel corso di una Conferenza Stampa dal Responsabile UISP di Orvieto, Stefano Rumori e dall'Assessore allo Sport, Massimo Frellicca, e rappresentanti del mondo sportivo locale.

La formula e gli scopi umanitari di Giocagin
Il Giocagin si interesserà ancora di Africa, più precisamente della Sierra Leone, il piccolo stato dell'Africa occidentale dilaniato fra il 1990 e il 1999 da una sanguinosa guerra civile costata migliaia di vittime. A pagare l'eredità della guerra, come spesso accade, sono stati e sono ancora i bambini. Oggi la Sierra Leone detiene alcuni tristi primati, fra cui i più alti tassi di mortalità infantile e materna al mondo. In Sierra Leone, dare alla luce un bambino è più pericoloso che in qualsiasi altra parte del mondo: la probabilità di morire per cause connesse alla gravidanza e al parto riguarda una donna ogni sei, 1000 volte più di quanto rischi mediamente una donna italiana. Le cause principali della mortalità materna sono la carenza e l'elevato costo dei servizi sanitari, l'impreparazione del personale medico e paramedico, la malnutrizione e il cattivo stato di salute delle donne. Migliorare la sicurezza delle gestanti significa anche offrire maggiori possibilità di sopravvivenza e sviluppo ai bambini che stanno per nascere. Il progetto dell'UNICEF "Maternità Sicura" si propone di ridurre sensibilmente la mortalità materna in 100 villaggi.

Gli obiettivi principali sono: estendere l'assistenza pre e post natale all'80% delle donne incinte, assicurare nutrizione adeguata, prevenire la malaria, l'anemia e la parassitosi verso il 60% delle donne incinte, sensibilizzare e informare tutte le comunità coinvolte sull'urgenza della lotta alla mortalità materna.

L'UNICEF rifornirà i centri di farmaci e medici e levatrici riceveranno appositi "kit" per il parto (comprensivi dei necessari strumenti ostetrici, garze sterili, disinfettante). Il costo di ciascuno di questi kit (MCH Aids basic Kit) è di 80 euro. Il kit di medicinali necessari per l'assistenza pre e post natale (MCH Aid drug kit) costa 100 euro per un di 180 euro.

L'obiettivo di Giocagin 2003 - anche alla luce di quanto raccolto negli ultimi anni - sarà quello di acquistare 400 kit e quindi potenzialmente di contribuire nei 100 villaggi interessati ad estendere l'assistenza pre e post natale all'80% delle donne incinte e dei neonati e assicurare una adeguata prevenzione contro malaria, anemia e parassitosi. Il meccanismo sarà analogo a quello delle precedenti edizioni: una raccolta tesa ad un obiettivo finale da raggiungere attraverso piccoli traguardi locali, con regolari aggiornamenti sul numero dei kit che saranno acquistati e quindi delle mamme e dei bambini assistiti.

"Giocagin - ha dichiarato l'Assessore allo Sport, Massimo Frellicca - si inserisce perfettamente e a pieno titolo nel programma delle iniziative che la Città di Orvieto promuove in favore dell'affermazione dei diritti umani che anche quest'anno, entro il mese di aprile, vedrà l'assegnazione del 'Premio Internazionale per i Diritti Umani 'Città di Orvieto' ad una personalità che si sia particolarmente distinta nell'impegno concreto in difesa dei diritti degli esseri umani, premio consistente in 10.000 dollari che, nelle precedenti due edizioni, è stato assegnato è come noto, a Marie Thérèse Keita-Bocoum e ad Alberto Cairo".

"Il binomio Sport-Solidarietà - ha aggiunto l'Assessore - è praticato concretamente da tempo dal Comune di Orvieto, basta citare che: questo Ente partecipa alla realizzazione di un campo di calcio a Betlemme insieme con la Regione Umbria, la Gazzetta dello Sport, le Società Sportive 'Perugia Calcio' e 'Ternana Calcio', e che ha partecipato alla realizzazione della 'Casa delle donne e dei bambini' a favore della popolazione kurda di Dogubeyazit nel Sud-Est dell'Anatolia, una iniziativa a carattere socio-sanitario realizzata dalla cooperazione internazionale insieme con la Provincia di Ancona, la Provincia di Macerata, la Provincia di Rovigo, le Provincie di Pesaro-Urbino, la Regione Lazio e la Provincia autonoma di Bolzano. Prosegue, inoltre, la campagna di sensibilizzazione legata all'uso del pallone equo e solidale, denominata 'Dai un calcio al lavoro minorile' promossa l'estate scorsa, che si concluderà nel prossimo mese di giugno in occasione della Festa dello Sport.

Una iniziativa che da un lato ha permesso di sensibilizzare il mondo dello sport e l'opinione pubblica intorno alla piaga dello sfruttamento del lavoro minorile per la realizzazione di articoli sportivi, laddove il Pakistan occupa una posizione preminente, dando al tempo stesso la possibilità di concorrere al finanziamento di iniziative di sostentamento alle famiglie permettendo loro di sottrarre i bambini al lavoro per sopravvivere e disporre di alternative nel campo della formazione professionale e dell'assistenza socio-sanitaria nel loro Paese".

"La recente istituzione, da parte della Confederazione delle Autonomie Locali dell'Umbria, dell'Ufficio per la Pace e la cooperazione internazionale, presieduto dal Sindaco di Orvieto - ha concluso Frellicca - sarà certamente un utile strumento per affermare il principio della cooperazione internazionale facendolo transitare con maggiore energia in tutti i livelli istituzionali e tra la popolazione, affinché si realizzino azioni concrete per affrontare le piaghe sociali più emergenti a livello mondiale. Basti pensare che 6.000 giovani al giorno sono colpiti dall'AIDS, che 30.500 muoiono per povertà, che 211 milioni di bambini sono costretti a lavorare. Di fronte a queste cifre è evidente che anche il ruolo del mondo sportivo, della sua capacità di aggregazione, può dare un contributo importantissimo".

Pubblicato il: 19/02/2003

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