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Boom di presenze sulla Rupe nel lungo week end pasquale

A smentire le fosche previsioni della vigilia sono arrivati, già dalla giornata di sabato, soprattutto camperisti e affezionati della vacanza in agriturismo...

ORVIETO - Boom di presenze sulla Rupe nel lungo week end pasquale. A smentire le fosche previsioni della vigilia sono arrivati, già dalla giornata di sabato, soprattutto camperisti e affezionati della vacanza in agriturismo, uniche strutture ad aver fatto registrare il tutto esaurito per più di due giorni nella settimana di Pasqua. La formula della vacanza a diretto contatto con la natura, a base di cibi genuini conferma l'altissimo gradimento, come ormai già da qualche anno a questa parte. Ma anche gli alberghi del centro, pur non avendo beneficiato delle prenotazioni, erano quasi tutti al completo grazie all'impennata delle partenze dell'ultim'ora. Così ecco che alla fine, nonostante le iniziali perplessità e il tempo assolutamente incerto, la gente c'è stata. Tanta. Basti pensare che il casello autostradale di Orvieto, tra sabato e domenica, ha visto transitare oltre 10 mila vetture in uscita. E, sotto un cielo intermente coperto e una pioggerella a corrente alternata, nella mattinata di domenica sono passate circa 3 mila vetture. Ma il clou si è registrato nella mattinata del Lunedì dell'Angelo con oltre 3 mila e 500 auto in uscita al casello. Qualche intoppo si è registrato - come ormai è consuetudine - tra via Angelo Costanzi e la rotonda dello scalo. Ma questo è un "ricordo" che ormai i turisti sembrano destinati a dover portare a casa insieme al vino e la ceramica. Insomma a Pasqua - stando alle stime - sarebbe tornato a vincere il tanto odiato "mordi e fuggi". Complice la crisi generale che investe il Paese, questo e fuor di dubbio, ma complice anche il tempo sfavorevole che ha lasciato a molti italiani il dubbio se fare o meno le valige per scartare l'uovo di cioccolato. Buona la ricaduta su quei negozi del centro che hanno tenuto le saracinesche alzate. Pochi per la verità. Intatto l'appeal delle icone della città. Il Duomo è stato preso letteralmente d'assalto da gruppi organizzati e famiglie. Grande successo è stato registrato anche per il pozzo di San Patrizio il cui biglietto d'ingresso era cumulato con quello alle "Meraviglie" di Juan Mirò, in mostra a palazzo Soliano. Ma se è vero, come dice un recente sondaggio, che per oltre la metà degli italiani la santa Pasqua d'istinto fa rima con patate e agnello, si intuisce facilmente - come effettivamente è accaduto - che a sorridere siano stati soprattutto i ristoratori. Alla più classica delle scorpacciate tra la domenica di Pasqua e il lunedì dell'Angelo, infatti, non ha rinunciato proprio nessuno. E i ristoranti e le trattorie del centro storico e ai piedi della Rupe - organizzati con menù speciali a prezzi più o meno abbordabili - hanno fatto il pieno di coperti. Alla faccia della crisi.

Pubblicato il: 29/03/2005

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