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Il camperista. Un turista nuovo da catturare

In questi giorni la paura di un calo verticale delle presenze alberghiere ha posto in maggiore evidenza l'importanza del turista "camperista"  

Centinaia di camperisti hanno affollato la città durante queste feste pasquali e, di fronte ad una paventata "caduta" delle presenze alberghiere, recuperate soltanto all'ultimo momento, hanno mostrato la loro importanza per il turismo di una piccola città d'arte come Orvieto.
Famiglie intere che percorrono il corso e via Duomo si "vedono".
Lo stile pauperista dei camperisti è mutato notevolmente e oggi questo tipo di turismo è una scelta determinata soprattutto dalla libertà di movimento che offre il camper più che da motivi economici. Sono turisti che acquistano e che mangiano al ristorante per conoscere la cucina locale, che provengono anche da lontano, in quanto sono in grado di allungare i giorni di festa grazie alla spesa più contenuta della gita, di toccare più località durante una stessa uscita, di muoversi con notevole frequenza. Viaggiano circa 60 giorni all'anno e spendono tra venti e 50 euro giornaliere a persona. Insomma, un buon turismo, in continua positiva evoluzione, ma che ha bisogno di strutture e di un'accoglienza attenta. 
Orvieto è una città che in questo senso ha operato con una certa lungimiranza. Il parcheggio alla Stazione è un buon impianto, anche se troppo vicino alla ferrovia.  Il collegamento al centro storico è facile, il costo della sosta e dei servizi è nella media, 2 euro per ora, 15 euro al giorno.
Questa offerta turistica è però relativamente nuova e quindi poco promossa. Entra raramente nella documentazione ufficiale che racconta le località, si fa conto sul "passaparola" tra i camperisti, che certamente funziona ma che richiede tempi lunghi per produrre risultati.
Eppure sono in edicola pubblicazionio ad hoc che hanno vasta diffusione e lo stesso autorevole Touring Club Italiano ha diffuso una nuova guida per camperisti con itinerari consigliati e soste.  
Se in questi giorni la paura di un calo verticale delle presenze alberghiere ha posto in maggiore evidenza l'importanza del turista "camperista",  sarebbe utile che questa constatazione producesse idee per avvicinare quel mondo e per migliorare ulteriormente l'accoglienza.


Pubblicato il: 29/03/2005

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