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Operazione Cahos. Previsti una quarantina di rinvii a giudizio

del fascicolo da parte del sostituto procuratore, Anna Lisa Giusti, è agli sgoccioli

ORVIETO - Il pubblico ministero si appresta a chiedere una quarantina di rinvii a giudizio per i ragazzi che, nel dicembre del 2002, restarono impigliati nella vasta operazione antidroga definita "Operazione Cahos". L'esame del fascicolo da parte del sostituto procuratore, Anna Lisa Giusti, a cui è passata l'inchiesta dopo il recente trasferimento della dottoressa Anna Maria Grimaldi, è agli sgoccioli. L'accusa, al momento, sembrerebbe ancora incerta sulla sorte di cinque o sei ragazzi, in bilico tra l'archiviazione e il rinvio a giudizio. Le loro posizioni verranno meglio chiarite, nei prossimi giorni, in collaborazione con gli inquirenti che all'epoca avevano condotto le indagini. Al termine il magistrato avrà un'idea chiara delle richieste da compiere in sede di udienza preliminare, udienza che sarà fissata quanto prima dal giudice. Intanto lo scorso nove marzo dal tribunale penale di Orvieto sono state emesse le prime due sentenze per quella clamorosa operazione che all'alba del sei dicembre 2002 portò i carabinieri della compagnia di Orvieto ad eseguire ben ventisei ordinanze di custodia cautelare a carico di ragazzi, per la maggior parte orvietani, di un'età compresa tra i venti e i venticinque anni. I.B., ventottenne orvietana, e P.T., perugino di ventitré anni, sono ricorsi al patteggiamento, ottenendo pene meno severe: nove mesi lei e tredici mesi e dieci giorni lui. Adesso potrebbe avvicinarsi la data d'inizio del mega processo destinato a segnare la fine di questa lunga vicenda.

Pubblicato il: 29/03/2005

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