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Anziani rapinati e seviziati, adesso c'è una pista

Non solo calci e pugni. Sarebbero stati anche legati e torturati con un coltello i due anziani fratelli rapinati domenica sera nel loro casolare alle porte di Lubriano. Ma i militari non hanno dubbi e hanno già indicato una pista precisa...

di Stefania Tomba

ORVIETO - Non solo calci e pugni. Sarebbero stati anche legati e torturati con un coltello i due anziani fratelli rapinati domenica sera nel loro casolare alle porte di Lubriano. Sarebbero entrati in tre, a volto coperto, con un'irruzione violenta intorno alle 21. Il più anziano dei fratelli era già a letto. L'altro guardava la tv accanto al focolare. Li hanno aggrediti ferocemente a calci e pugni e quando i due anziani, di settantuno e sessantotto anni, non si rassegnavano a dire dove nascondevano i contanti, senza pensarci due volte, li hanno legati e torturati procurando loro una serie di piccole ferite con un'arma da taglio. Con loro avevano anche una pistola. Poi se ne sono andati con 10 mila euro, lasciando dietro di se occhi tumefatti, bocche spaccate e sangue.

Ma hanno commesso degli errori. E ora il racconto fornito dai due fratelli, insieme agli indizi raccolti dagli investigatori sul luogo del crudele reato, hanno messo in mano ai carabinieri di Orvieto e Porano - che conducono le indagini - spunti sufficienti per indurli ad affermare ufficialmente di aver preso la strada buona. I militari non hanno dubbi e sono convinti di arrivare presto ad identificare i colpevoli. Date le modalità operative, a compiere l'efferata rapina sarebbe stata, secondo loro, una banda di albanesi o rumeni. Tre cittadini stranieri, aiutati - come sostengono alla compagnia di Orvieto - da un basista locale che conosceva bene le abitudini degli anziani e quel casolare isolato nelle campagne tra Lubriano e Canale.

A tradire i due contadini sarebbe stata la cattiva abitudine di pagare sempre tutto in contanti. Anche grosse cifre, mille, due mila euro per consistenti forniture di mangimi, ad esempio, o altro. E la voce, si sa, specie in un piccolo paese, fa presto a spargersi. Insomma il fatto che i due anziani tenessero i soldi "sotto il materasso" - come si dice - non doveva certo essere un segreto per nessuno da quelle parti. Ma che questo fosse un pericolo che poteva esporli a particolari rischi probabilmente non lo dovevano aver mai pensato. Sulla vicenda tuttavia da subito si mantiene il riserbo più assoluto proprio da parte dei militari dell'Arma. I carabinieri intendono lavorare con la massima attenzione sul caso, senza correre il rischio di far trapelare possibili indiscrezioni che potrebbero ancora rischiare di mettere a repentaglio l'indagine. Anche se ormai sul fatto che il cerchio si stringerà presto non hanno alcun dubbio.

Pubblicato il: 25/03/2005

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