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L’Umbria è un modello alternativo a quello del Nord-est

Assemblea dei quadri e dirigenti della Cgil Umbria ieri ad Orvieto.

Politica

di Redazione

"Qualche cosa si muove; l'aver annunciato una iniziativa come lo sciopero dell'industria per protestare contro il declino produttivo ed occupazionale, la assenza da parte del governo di qualsiasi strumento di politica industriale, comincia a dare i suoi frutti". Così ha esordito il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani ad Orvieto nel presenziare ai lavori dell'assemblea generale dei quadri e dirigenti della Cgil Umbra.
La relazione introduttiva è stata affidata al segretario regionale della Cgil Mario Giovannetti. "Più investimenti per l'innovazione" ha chiesto Giovannetti, ricordando che nel periodo 2000-2006 le risorse della comunità ammontano a 1028 milioni di Euro finalizzati proprio a questo. Dopo Giovannetti è stata la volta di Bruno Bracalente, docente dell’Università di Perugina ed ex presidente della giunta regionale secondo cui “l’economia umbra attraversa una congiuntura abbastanza positiva”. “Ambiente, centri storici, beni culturali, qualità sociale – sostiene Bracalente – sono fattori importanti che qualificano l’Umbria per un modello di sviluppo diverso e alternativo rispetto a quello del nord est. Un modello – sostiene ancora il docente universitario – che ha consentito a 3 regioni (Umbria, Toscana e Marche) di ridurre in 4 anni del 20% il divario con il nord est."
Il Sindaco di Orvieto Stefano Cimicchi, anch’egli presente all’incontro del sindacato ha voluto testimoniare, in particolare, l’attenzione di Orvieto, "città piccola ma dalle grandi ambizioni", alle preoccupanti dinamiche internazionali. “Dobbiamo sostenere l’Onu – ha detto Cimicchi -, le convenzioni internazionali, contrastare il terrorismo e le angherie del governo israeliano contro il popolo palestinese. Essere contro il governo israeliano non significa essere antisemiti – ha concluso il sindaco -, così come criticare Bush per la sua politica estera non significa essere antiamericani”.
Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, ha anticipato i contenuti dei temi che porrà all’ordine del giorno del tavolo sindacati-Confindustria del 25 febbraio prossimo. “Noi – ha detto Epifani - abbiamo un' idea del declino industriale e dei modi di uscire da questa situazione diversi da quelli che Confindustria ha messo in campo in questi mesi”.
Epifani ha anche ricordato un altro appuntamento per i lavoratori, quello dello sciopero generale dell' industria del prossimo 21 febbraio, "un' iniziativa di mobilitazione e di lotta per chiedere una politica industriale e una diversa attenzione nei confronti di quello che e' il piu' grande problema del paese, e cioe' l' assenza di sviluppo della propria base industriale''.

Pubblicato il: 19/02/2003

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