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È stato assolto il commerciante orvietano accusato di atti di libidine sulle figlie

I giudici hanno ritenuto contraddittorie le prove emerse in istruttoria e hanno pienamente prosciolto il cinquantenne in merito a ogni circostanza che gli era contestata. "Ha vinto la giustizia" commentano i legali Manlio Morcella e Guglielmo Santarelli....

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Assolto perché il fatto non sussiste. Sono le 17,30 in punto quando i giudici del collegio penale - al termine di oltre sei ore di camera di consiglio - leggono il dispositivo di sentenza che - dopo tre anni e nove mesi - scagiona il commerciante orvietano dall'accusa infamante di atti di libidine sulle figlie minorenni. La procura - sulla scorta della denuncia della moglie che risale al giugno 2001 - gli contestava otto episodi nel corso dei quali il cinquantenne avrebbe compiuto atti di libidine sulle bambine che, all'epoca, avevano cinque e sette anni. I giudici Ianigro, Vito e Bonato hanno ritenuto contraddittorie le prove emerse in istruttoria e l'hanno pienamente prosciolto in merito a ogni singola circostanza che gli era contestata. "Ha vinto la giustizia - commentano i legali del commerciante, Manlio Morcella e Guglielmo Santarelli - adesso c'è bisogno di fare tutto il necessario perché il nostro cliente, come giusto, possa riallacciare, in maniera serena, i rapporti con le figlie ed evitare, in ogni modo, che i dannosi effetti di tutta questa assurda vicenda si ripercuotano oltre".

Prima di rilasciare dichiarazioni di alcun genere il pubblico ministero, Calogero Ferrotti, intende leggere la sentenza per esteso. Novanta i giorni di tempo in mano al giudice per depositarla presso la cancelleria penale del tribunale di Orvieto. Solo allora l'accusa esaminerà il da farsi. "Valuterò la possibilità del ricorso in appello - afferma Ferrotti - alla luce delle motivazioni della sentenza, non posso farlo in questo momento. Di certo - fa notare il pm - la camera di consiglio è stata particolarmente lunga". L'incubo è finito per il commerciante orvietano che solo recentemente ha ripreso a vedere le figlie. L'uomo era stato allontanato dalle bambine nel giugno del 2001 in maniera pressoché contestuale con la denuncia della moglie. La donna, di origini sud americane  - affidandosi all'avvocato Emilio Festa - si era poi costituita parte civile ed aveva chiesto, in via provvisionale, un risarcimento di 200 mila euro, per sé e per le figlie, in funzione del danno morale e biologico.  

Pubblicato il: 22/03/2005

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