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Rapinò la Cassa di Risparmio di Orvieto. Arrestato. È un operaio di Castel Viscardo

Era ricercato in mezza Italia l'uomo che aveva messo a segno la rapina da 39 mila euro alla filiale di corso Cavour della Cro, lo scorso 31 gennaio

di Stefania Tomba

ORVIETO - Era ricercato in mezza Italia l'uomo che aveva messo a segno la rapina da 39 mila euro alla filiale di corso Cavour della Cro, lo scorso 31 gennaio. Ma lui da Orvieto non se era mai andato. Perché vive a Castel Viscardo, da diversi anni, pur essendo originario di Roma: operaio, quarantenne è stato incastrato dalle indagini che la compagnia dei carabinieri di Orvieto ha condotto in collaborazione con il vicino commissariato di polizia. Da ieri è ai domiciliari nella sua abitazione del paese dell'Alto orvietano dove vive insieme alla moglie e alla loro bambina.

Gli inquirenti adesso sono sulle tracce della refurtiva. Un bottino che sfiorava i 40 mila euro e del quale, al momento, non è stato possibile recuperare neanche un centesimo. Dopo il colpo l'uomo si era volatilizzato a piedi, inghiottito dalle vie del centro: una persona che doveva conoscere molto bene la zona. Questo hanno pensato i carabinieri che per tutto il tempo hanno ristretto le ricerche ai pregiudicati più noti che vivono nell'Orvietano. A incastrarlo il confronto dell'identikit tracciato dalle impiegate che per un attimo avevano potuto vederlo bene  volto. Il quarantenne, che impugnava un coltello, era entrato in banca con un cappello a tesa larga, la sciarpa e degli occhiali. Ma quando, nel minacciare le impiegate, scavalcò il front office, perse la sciarpa. Un incidente questo che l'ha tradito scoprendogli il volto. Volto che i carabinieri, con il prezioso aiuto delle moderne tecnologie, hanno ricostruito al computer. Accostandolo poi a quello di qualche pregiudicato della zona, gli inquirenti sono giunti all'identificazione a cui è seguito, in caserma, un decisivo confronto all'americana che ha consegnato definitivamente l'operaio di Castel Viscardo alla giustizia.

Il quarantenne continua, tuttavia, a professarsi innocente. Quella mattina si trovava - è vero -  ad Orvieto, ma per tutt'altri motivi. Sulla Rupe - secondo la versione fornita dall'uomo - ci era salito in visita a un parente. Visita che avrebbe effettivamenteeffettuato, ma alle 9,30. Poi avrebbe avuto tutto il tempo per rapinare la filiale della Cro e dileguarsi, subito dopo essersi sbarazzato del giaccone beige, degli occhiali, la sciarpa e il coltello che lo incriminavano. Risalito in macchina se ne sarebbe tornato a casa tranquillamente come ogni altro giorno, se non fosse stato per quel sacchetto di plastica con dentro 39 mila euro. Per il quarantenne  - pregiudicato per vari tipi di reato contro il patrimonio - era la prima rapina. 

Pubblicato il: 12/03/2005

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