Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Fabro, è giallo sul bambino offerto

Mistero sul tentativo di due giovani di vendere u neonato alla stazione dell'Autogrill. Al vaglio dei carabinieri il racconto della donna

FABRO – Emergono nuovi particolari sul giallo dell’autogrill di Fabro, dove secondo una donna napoletana di sarebbe consumato l’agghiacciante tentativo della vendita di un neonato. A segnalare il fatto – senza mai effettivamente sporgere denuncia - era stata una 45enne residente a Napoli. Dopo un paio di giorni dall’accaduto la donna avrebbe chiamato personalmente i carabinieri del paese dell’Alto orvietano per raccontare l’incredibile episodio in cui, suo malgrado, sarebbe incappata mentre viaggiava sull’Autosole, di ritorno verso casa. Ascoltata poi dai militari della compagnia di Napoli, la donna ha affermato di essersi fermata per una sosta all’autogrill intorno a mezzogiorno. (I fatti fanno riferimento a una decina di giorni fa). Mentre, nel parcheggio dell’area di servizio, scendeva dall’auto sarebbe stata affiancata da una giovane sulla trentina che, con accento tra il campano e il laziale, le avrebbe proposto l’acquisto di un bebè. Il bimbo, un neonato di pochi mesi, riposava sul sedile posteriore di una Fiat utilitaria parcheggiata lì a fianco. Con loro anche un uomo, all’incirca della stessa età della donna, ma non italiano, extracomunitario piuttosto e probabilmente di origini pachistane. La donna, sconvolta, avrebbe rifiutato seccamente e se ne sarebbe andata. Una volta raggiunto il capoluogo campano, la quarantacinquenne solo dopo due o forse tre giorni si è risolta ad alzare il telefono per raccontare l’intera vicenda ai carabinieri. La storia farebbe acqua da tutte le parti, secondo militari di Fabro che, pure, danno fondo a tutte le indagini che il caso richiede. Ascoltano i dipendenti dell’autogrill, prendono in esame le registrazioni delle telecamere dell’area di servizio che in teoria – stando alla descrizione effettuata dalla donna del punto preciso in cui si sarebbero svolti i fatti - avrebbero dovuto riprendere in maniera puntuale l’episodio o quanto meno i protagonisti della vicenda. Ma dei quattro “attori” di questo misterioso, quanto inquietante giallo, su quei nastri non vi sarebbe la minima traccia. Né le testimonianze raccolte avrebbero fornito alcun riscontro all’episodio. I dubbi iniziali degli inquirenti si rafforzano. Il racconto della donna pare poco attendibile e il cerchio al termine delle indagini non quadra. O i fatti non si sono mai verificati o si sono verificati ma non in quel punto oppure lo scopo era un altro, magari quello di mettere a segno un raggiro, una truffa con il pretesto assurdo del bambino. Ma poi qualcosa non avrebbe funzionato. Queste le supposizioni degli inquirenti che, alla luce della mancanza di riscontri, hanno chiesto l’archiviazione. Ma sulla vicenda la procura potrebbe essere intenzionata a fare piena e il fasciolo allora potrebbe essere tutt'altro che chiuso

Pubblicato il: 10/03/2005

Torna alle notizie...