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Bomba, forse un parallelo con quella di Roma

Secondo quanto affermato all'unisono dagli inquirenti non avrebbero fondatezza alcuna le ipotesi ventilate in questi giorni di un quarantenne prima e di uno studente poi in cima alla lista dei sospetti. Intanto due notti fa l'ennesimo ordigno è scoppiato nel quartiere Celio a Roma di fronte un circolo culturale di destra...

ORVIETO - Sarebbe imminente l'arrivo dei risultati degli esami della scientifica sull'ordigno trovato esattamente una settimana fa al civico 5 di via Angelo da Orvieto. È stato lo stesso capo della procura, Calogero Ferrotti, a sollecitare il lavoro del reparto romano della polizia di stato. Gli inquirenti confidano soprattutto su quelle analisi per provare a dare una svolta decisiva alle indagini che, a sette giorni dal drammatico episodio che ha letteralmente scioccato la Rupe, non hanno ancora preso un indirizzo preciso.

Dal commissariato, guidato dal dirigente Marinelli, come anche dalla procura, tutti gli inquirenti confermano che non esiste al momento una pista privilegiata. Ci sarebbero indizi, questo sì, che indurrebbero gli investigatori a scavare in alcuni ambienti come quelli eversivi del Viterbese. Ma questo non esclude che le stesse indagini proseguano anche per appurare l'eventuale fondatezza di un'ipotesi intimidatoria sulla quale poggerebbe l'intera vicenda. Mentre - secondo quanto affermato all'unisono dagli inquirenti - non avrebbero fondatezza alcuna le ipotesi ventilate in questi giorni di un quarantenne prima e di uno studente poi in cima alla lista dei sospetti. Le indagini proseguono insomma a 360 gradi e nel massimo riserbo.

Intanto due notti fa l'ennesimo ordigno è scoppiato nel quartiere Celio a Roma di fronte un circolo culturale ritenuto vicino alla destra, il 'Cutty Sark', di via Carlo Botta. Un episodio questo di chiara matrice politica. Come l'ordigno orvietano quello di Roma era stato realizzato all'interno di un contenitore di latta (da 500 grammi, tipo quelli usati per contenere la salsa di pomodoro) e un innesco con un timer anche se non ad orologeria ma con una miccia a combustione. Non pare del tutto da escludersi l'ipotesi che gli inquirenti adesso mettano al vaglio la possibilità di stabilire un parallelo tra i due episodi. Il fatto che la bomba ritrovata a Orvieto sia dissimile da quelle esplose a Genova e Milano non escluderebbe insomma del tutto la pista eversiva ma potrebbe semplicemente ascrivererla ad altri gruppi che agiscono con modalità difformi ma di stessa matrice.

Pubblicato il: 09/03/2005

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