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Bomba, si scava negli ambienti anarchici. Ma non solo

Sarebbe la collocazione dell'ordigno a lasciare spiazzati gli inquirenti che all'unisono definiscono assolutamente "anomalo" l'episodio di via Angelo da Orvieto....

ORVIETO - Si indaga ancora a tutto campo per aprire il minimo spiraglio sul mistero dell'ordigno che, a sette giorni dal suo ritrovamento davanti a un palazzo del centro storico, si fa sempre più fitto. Nel mirino degli inquirenti sarebbero finiti alcuni ambienti anarchico insurrezionalisti del Viterbese, anche se siamo ancora ben lontani da poter parlare di sospetti o addirittura di indagati. Tuttavia gli esiti delle indagini condotte fino a questo momento non indurrebbero gli investigatori a escludere neanche l'altra matrice, quella intimidatoria. Sarebbe la collocazione dell'ordigno a lasciare spiazzati gli inquirenti, che all'unisono definiscono assolutamente "anomalo" l'episodio di via Angelo da Orvieto. Una collocazione che non aiuta a definire la matrice dell'episodio ma che anzi la complica terribilmente. Perché, secondo quanto affermato dal commissariato di polizia, la bomba lasciata in quella via non avrebbe un senso, almeno non fino a questo momento, e questo aprirebbe tutto il ventaglio delle ipotesi possibili. Non ultima quella che gli attentatori siano stati disturbati, còlti alla sprovvista da qualcosa o qualcuno e costretti, magari, a sbarazzarsi dell'ordigno prima di giungere alla reale destinazione. Adesso si confida molto sugli esiti degli esami della scientifica che entro breve dovrebbero essere completati, ma non sono ancora ufficialmente nelle mani degli investigatori. Si cerca una traccia, un indizio qualsiasi tra le tante, troppe impronte lasciate sulla busta, sul cartone dell'ordigno, ma anche sul portone del civico 5 di via Angelo da Orvieto.   

Pubblicato il: 08/03/2005

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