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'Insopprimibili vizi'. Un sovversivo itinerario femminile verso la libertà

"La vera libertà è seguire il proprio desiderio, le proprie inclinazioni e soprattutto saperle riconoscere". Parola di Laura Ricci. Così si racconta nel primo libro della sua seconda vita...

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Questo è il primo libro della sua seconda vita. Chiude così la breve nota bibliografica che introduce alla lettura di "Insopprimibili vizi", la raccolta di racconti brevi in libreria dallo scorso mese di dicembre. La penna è quella di Laura Ricci, ex vicesindaco al Comune di Porano, ex assessore alla cultura e ora, tra i tanti nuovi impegni, anche quello di scrittrice. Ad aprire il suo libro "erotico",-come ci dice l'autrice, "ma di certo non pornografico", i versi di una poetessa americana. "Quando la bella addormentata si sveglia ha quasi cinquant'anni". Laura Ricci ne ha pochi di più e non è solita nasconderli a nessuno. "Credo che una donna alla mia età entri in una fase della vita in cui, libera dalla maggior parte degli impegni che ha portato avanti negli anni, sia in grado di vivere in maniera più consapevole e libera il rapporto con se stessa, con l'amore e anche con il sesso, scoprendo che ha moltissimo ancora da dire". Madre, moglie, insegnante di francese e inglese, amministratrice, più recentemente ha creato una rivista on line di letteratura, arte e ambiente e si occupa di giornalismo e di comunicazione on line a capo di un network di informazione locale. L'ultima soddisfazione in ordine di tempo la presentazione quest'oggi al Multicenter Mondadori di Roma dell'antologia di poesia erotica al femminile "Ti bacio in bocca" edita da Lietocolle e a cura di Monica Maggi. Tra le 99 autrici che declinano appassionate sfumature di emozioni e sensualità femminili, anche Laura Ricci con i versi di "Stillicidio".

In libreria dal mese di dicembre c'è "Insopprimibili vizi". Come nasce il desiderio di scrivere questo libro?

"Ci ho pensato per tanti anni, finora avevo pubblicato solo raccolte di versi. Nell'epoca in cui tutte le forme letterarie sembrano già esplorate, volevo provare a sperimentare qualcosa di nuovo. E sono venuti fuori questi 25 racconti singoli, brevi, intensi, frammenti sparsi, pezzi di vita scomposti, non cronologici, ordinati in un non casuale disordine: tutti insieme formano un sovversivo itinerario femminile di ricerca della libertà e, dunque, dell'autenticità. Un libro "sapienziale", se per sapere si intende qualcosa di molto umile, di legato non alle specializzazioni colte ma all'esperienza che cerca di raccontarsi per quello che è: nell'interezza di cuore, viscere, cervello, in un qui e ora che non ha certezze ma è sempre pronto a ridefinirsi in base a quello che sperimenta".

Cosa dobbiamo intendere per libertà, per autenticità femminile, oggi che è l'8 marzo del 2005?

"Non certo la libertà che ci viene data dall'esterno (anche se sono importantissime tutte le conquiste fatte dal '48 a oggi). La vera libertà è qualcosa di più profondo e interiore: è seguire il proprio desiderio, le proprie inclinazioni e soprattutto saperle riconoscere. È distinguere quello che sentiamo da quello che gli altri ci cuciono addosso. Non credo nell'emancipazione. Almeno non nel senso dell'assuefazione della donna ai modelli maschili. Credo più a una affermazione del femminile fondata sulla differenza, sul valore della differenza e delle specificità della donna.

Quali sono questi insopprimibili vizi?

"L'amore e la scrittura, direi. Ma anche i riti quotidiani che sono autentici balsami, segni della vita, con i quali ci prendiamo cura di noi stesse e degli altri: il thè, la musica".

Quanto c'è di autobiografico nei suoi racconti?

Molto. Questo non vuol dire che bisogna per forza rintracciarvi il filo di una storia reale. Ci sono i sentimenti, le emozioni che la vita mi dà e quelli sono reali, poi c'è il piacere di giocare con la scrittura, che talvolta porta anche più lontano".

Pubblicato il: 08/03/2005

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