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La Regione vende terre e casali

Cento dei casali da alienare sono sul Monte Peglia e sembra che per la vendita saranno affidati ad operatori immobiliari. Ma Rifondazione comunista non ci sta...

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In un articolo apparso sul "Sole-24 ore centronord" a fine febbraio si preannuncia il piano di alienazione da parte della Regione Umbria di una parte consistente del proprio patrimonio immobiliare, secondo una politica patrimoniale già avviata nel 2002.
Saranno vendute entro breve tempo aziende agricole, terreni e casali. L'operazione porterà complessivamente nelle casse della Regione 98milioni di euro.
Le motivazioni dell'operazione addotte dalla Regione hanno come fine quello di rinsanguare il bilancio regionale e rivitalizzare attraverso le risorse acquisite aree montane che corrono il rischio dell'abbandono.

Cento dei casali da alienare sono sul Monte Peglia e sembra che pere la vendita saranno affidati ad operatori immobiliari.

E allora, di fronte a queste notizie, il gruppo consiliare del P.R.C. in Comunità Montana dichiara guerra preventiva ad una simile azione che coinvolgerebbe sul territorio regionale 54 aziende agricole, terreni e 325 casali ed "esprime forte preoccupazione per le notizie comparse sui giornali in merito alla vendita del patrimonio dell'Ente Montano da parte della Regione.

Rifondazione è fortemente contraria a queste scelte.

Le dismissioni, le privatizzazioni, le cartolarizzazioni, in una parola le vendite per fare cassa non sono la strada per risanare il bilancio di un Ente, anche se provato come la Comunità Montana.

Non è infatti vendendo i macchinari e il capannone di un azienda che se ne rilancia la produzione; identico discorso vale per il capitale fisso ( le terre, i casali) dell'Ente.

È forte il sospetto tra i compagni che questo voglia dire il solito affare per pochi a danno dei molti.

Sperando di essere malinformati e smentiti pubblicamente, nel frattempo ribadiamo che:

1)      Il patrimonio pubblico non si vende;

2)      Altre strade sono possibili e dimostrabili per portare turismo e lavoro per tutti;

3)      Il P.R.C. chiama alla riflessione la coalizione di maggioranza su questo delicato tema e chiama la popolazione ad un confronto pubblico per articolare, se necessaria, la mobilitazione".

 

Pubblicato il: 07/03/2005

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