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Stefano Mocio chiede a tutti i cittadini orvietani di collaborare con le indagini

Stefano Mocio, Franco Raimondo Barbabella e Luca Giardini riflettono sul grave fatto ed aprono un dibattito che va al di là

foto di copertina
ORVIETO - "Chiunque abbia visto qualsiasi cosa si rechi presso le forze dell'ordine segnalando ogni particolare, seppur minimo". È il sindaco, Stefano Mocio, a chiedere a tutti i cittadini orvietani di collaborare con le indagini degli inquirenti perché nel mistero sempre più fitto sull'ordigno trovato mercoledì mattina davanti a un palazzo del centro storico possa aprirsi finalmente uno spiraglio. "La certezza che abbiamo - afferma Mocio - risiede nelle solidissime basi democratiche di questa città, sapremo respingere con forza questo evento, tutti insieme dobbiamo aiutare gli inquirenti". A distanza di neanche una settimana dall'episodio agghiacciante e del tutto sconosciuto per la comunità orvietana, intanto, la città resta profondamente scossa. E a interrogarsi per primi sono gli amministratori. "Dobbiamo capire - afferma il capogruppo dello Sdi, Franco Raimondo Barbabella - che, qualunque sia la natura di questo atto, non stiamo fuori dalle perversità di questo mondo. Che si tratti di connessione con fatti nazionali (episodi di terrorismo) o intimidazione contro qualcuno o qualcosa dobbiamo saperlo. In entrambi i casi emerge una realtà allarmante. Attendiamo con fiducia l'esito delle indagini che spettano alla magistratura e alle forze dell'ordine. Ma mentre attendiamo questo esito, a noi spetta di riflettere: forse ci sono segnali di fenomeni criminali e malavitosi anche ad Orvieto? Questo può essere un segnale? Si stanno forse allentando i legami, il controllo sociale? Sta accadendo qualcosa nel tessuto sociale?". "Occorre smetterla con la tolleranza - gli fa eco dall'opposizione, Luca Giardini (An) - perché questi fenomeni attecchiscono con l'acquiescenza che troppo spesso è frutto della paura e delle convenienze. Il passaggio necessario è il grande sforzo della politica, al di là degli schieramenti, di recuperare i grandi valori etico-morali-democratici attraverso una grande opera pedagogica: l'educazione del cittadino. Accanto a questo occorre intervenire con unità d'intenti per contrastare la violenza. Se saremo coesi e compatti saremo in grado di contrastare questi fatti".

Pubblicato il: 07/03/2005

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