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La Provincia di Terni contro il riconoscimento della qualifica di militari belligeranti ai combattenti della Repubblica sociale

La Provincia deve attivarsi per "sensibilizzare e mobilitare le forze politiche, sociali e associative perché manifestino contro tale disegno di Legge". Noi siamo a disposizione

foto di copertina

Quello che segue è il testo dell'ordine del giorno firmato da tutti i gruppi di maggioranza in Provincia di Terni. 

Un invito a cui ci uniamo, nella convinzione che perdonare e comprendere non significhi dimenticare  o addirittura falsificare la storia di quei tragici anni.  La comprensione ed il perdono dell'errore sono la fase iniziale di qualsiasi pacificazione, di qualsiasi positiva costruzione, di qualsiasi futuro possibile. La negazione della verità e la valorizzazione di quei valori negativi che si opposero alla Resistenza, su cui è fondata la nostra Carta ostituzionale, costituiscono un atto gravissimo e una pericolosa fase del revisionismo storico in atto da anni. 

Dante Freddi

 

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

 

Vista la presentazione al Senato della Repubblica di un disegno di Legge, d'iniziativa parlamentare (S.2244) per il riconoscimento della qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio militare dal 1943 al 1945 nell'esercito della Repubblica sociale italiana (RSI);

 

Considerato il tributo pagato dall'Italia durante il regime fascista, la guerra d'aggressione da esso sferrata, le atrocità compiute da questo insieme all'alleato nazista;

 

Ricordate, in particolare, le atrocità e le aberrazioni effettuate da tale regime dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 quando esso assunse la denominazione di Repubblica Sociale Italiana;

 

Considerato altresì il valore fondante nella nostra Repubblica dell'antifascismo che permea e penetra la nostra Carta Costituzionale e i principi di Pace, Libertà e Democrazia di cui l'Italia ha saputo essere testimone e protagonista

dopo la caduta del regime dittatoriale fascista;

 

Visto peraltro il ricorrere in questo anno del sessantesimo anniversario della Liberazione del paese dal nazifascismo ad opera delle truppe angloamericane e del movimento di resistenza che diede vita al Comitato di Liberazione Nazionale;

 

Preso atto della volontà politica dell'attuale maggioranza di governo di voler rimuovere la memoria della Liberazione, per esempio sacrificando i fondi per le associazioni partigiane, e ridare legittimità al regime fascista attraverso una falsa opera di "pacificazione nazionale" che mette sullo stesso piano partigiani e repubblichini;

 

Ricordato infine che a tutt'oggi non è stato concesso alcun riconoscimento o ricordo da parte dello Stato a coloro i quali militarono nelle brigate partigiane;

 

IMPEGNA IL PRESIDENTE

 

A intervenire presso il governo nazionale, il parlamento e gli eletti in questa assemblea della provincia di Terni per impedire che il disegno di legge sopra esposto abbia un iter positivo;

 

A sensibilizzare e mobilitare le forze politiche, sociali e associative della provincia perché manifestino contro tale disegno di Legge e si facciano promotrici di un appello in tal senso al Presidente della Repubblica che è e rimane il depositario della salvaguardia dei valori della Repubblica nata dall'antifascismo;

 

A contribuire con iniziative e manifestazioni al mantenimento di una memoria attiva della Liberazione, al fine che non possa essere misconosciuto il suo valore fondante per la libertà e la democrazia dell'Italia;

 

A pubblicare sulla home page della Provincia il testo dell'ordine del giorno;

 

IMPEGNA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

 

A farsi portatore presso la Regione Umbria di questa iniziativa per sensibilizzare la stessa ad intervenire e prendere posizione;

 

A inviare ai Consigli comunali della Provincia copia del presente ordine del giorno per sollecitare iniziative analoghe.

 

                                                          

Firmato dai consiglieri di tutti i gruppi di maggioranza

 

Palazzo Bazzani, 28 febbraio 2005

Pubblicato il: 07/03/2005

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