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Rocca Ripesena da scoprire

I lavori di consolidamento e restauro sono quasi terminati.
Un percorso suggestivo, tra storia e natura. Una novità per molti tutta da scoprire

Società

di Valeria Cioccolo
Incuriosisce da lontano. Stupisce da vicino e sconcerta la sua maestà. Perché se guardi Rocca Ripesena da Orvieto, quasi assorbita dal verde della vegetazione circostante, non sembra così possente. E invece arrivando tra le graziose casette racchiuse intorno ad essa, capisci perché storicamente sia stata protagonista di tante battaglie e tanto ambita da personaggi importanti, come i suoi primi signori, i Rocchesciani, conti orvietani a cui deve il nome, o i Monaldeschi, che durante il XIV secolo lottarono per la conquista della signoria di Orvieto che ne fecero la propria roccaforte. Sembra infatti che su di essa sorgesse una fortezza che dominava la parte Ovest della valle del Paglia, fortezza poi distrutta quando Orvieto e il suo contado si sottomisero al Papato (siamo alla metà del 1300). Ma accanto a vicende di nobili condottieri e di battaglie, i “piccoli grandi” uomini, ignorati dai libri di storia, hanno continuato a vivere e a lavorare, a coltivare campi, ad abitare case costruite con lo stesso tufo della loro roccia guardiana. Gli abitanti del luogo raccontano come scalassero la rupe, arrampicandosi su appigli naturali, per recarsi a lavorare nel pianoro sopra di essa. Protetto naturalmente, vi si coltivavano viti e ulivi e piccoli orti, vi si raccoglieva legna per scaldarsi. Frutta e verdura venivano calate sotto con delle corde, la legna gettata liberamente e poi raccolta. Gli anziani ricordano come, durante l’ultima guerra, le grotte e i cunicoli alle sue pendici costituissero un riparo sicuro contro i bombardamenti. Le famiglie del luogo hanno imparato ad amare ma anche a temere la possente roccia. Purtroppo l’estrema fragilità del tufo ha provocato nel tempo numerosi cedimenti e frane, rimaste non solo impresse nella memoria di chi ancora vive, ma anche nelle carte d’archivio (un documento del 1828 parla di “un orticino tutto pieno di tufi caduti dalla Ripa” o di una “grotta ai piedi della Ripa tutta coperta di tufi”). Proprio a causa di questi smottamenti, che ne hanno minacciato la sopravvivenza, è stato deciso di operare un consolidamento della struttura. Oltre a questo intervento (che merita sicuramente di essere trattato con maggiore approfondimento), è stato creato un percorso tra gli speroni rocciosi affinché si possa raggiungere la cima e ammirarne la bellezza. Percorrendo le nuove scale si sale a dominare la valle circostante. La Rocca accoglie chi vi sale, sembra di trovarsi nel palmo di una gigantesca mano. Arrivati quasi in cima si apre davanti agli occhi un panorama eccezionale. Tu sei quasi tutt’uno col cielo, lo sguardo domina i campi, i boschi, le case rese minuscole dalla distanza, corre verso le colline fino alle montagne che si tingono di blu e si stagliano contro l’orizzonte. È come trovarsi nell’eden, nel giardino segreto che abbiamo perduto, è suggestivo, particolarissimo. Da non perdere.

Pubblicato il: 17/02/2003

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