Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Collocava colf e badanti in tutto l'Orvietano

Torna alla sbarra stamani la 45enne bielorussa, N.B., per quella che potrebbe essere l'udienza conclusiva del procedimento penale che la vede imputata per sfruttamento dell'immigrazione clandestina

ORVIETO - Collocava colf e badanti in tutto l'Orvietano: torna alla sbarra stamani la 45enne bielorussa, N.B., per quella che potrebbe essere l'udienza conclusiva del procedimento penale che la vede imputata per sfruttamento dell'immigrazione clandestina. Davanti al giudice Silverio Tafuro sfileranno questa mattina le ultime due testi mancanti all'appello. Due cittadine bielorusse che forniranno la loro versione in merito ai fatti contestati alla donna a seguito delle indagini del commissariato del febbraio del 2002. Un'operazione mirata contro l'immigrazione clandestina e il lavoro nero che aveva condotto, allora, all'espulsione di 13 donne ucraine e di un cittadino polacco. La maggior parte delle clandestine erano impiegate a nero come colf o assistenti agli anziani. Fu nelle numerose testimonianze raccolte in quei giorni dal commissariato, diretto all'epoca dalla dottoressa Elisa Cozza, che emerse l'ombra della bionda bielorussa. Era lei, secondo decine di testi, a collocare numerose cittadine dell'Est sul mercato del lavoro nero locale. Le "adescava" a Roma con la promessa di trovare loro un'occupazione. Poi una volta collocate, per lo più come badanti tra Orvieto e Viterbo, scattava il piano dello sfruttamento. Avrebbe requisito loro i passaporti e poi preteso parte, quando non l'intero, degli stipendi. Se non pagavano, allora passava alle ritorsioni: convinceva i datori di lavoro ad allontanare le donne che lei descriveva come ladre o poco serie. Tuttavia i testi finora ascoltati, come afferma il legale della donna, l'avvocato Guido Turreni, "non hanno fatto riferimento ad alcuna estorsione ma hanno parlato semmai di denaro che spontaneamente versavano alla mia assistita che in Italia era sola e con una figlia a carico".   

Pubblicato il: 01/03/2005

Torna alle notizie...