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Rifiuti. La Campania ha un debito con Orvieto di 2milioni e 500mila euro

La Giunta ha dato mandato all'avvocato Gianfranco Puppola di intraprendere le necessarie iniziative legali nei confronti del commissario straordinario per l'emergenza rifiuti della Campania, Corrado Catenacci. E intanto la cassa comunale piange...

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ORVIETO - Cinque miliardi di lire, due milioni 535 mila euro. Sono i proventi dello smaltimento dei rifiuti campani mai arrivati nelle casse comunali. La Campania, infatti, non ha mai pagato il Comune di Orvieto e ora, con una delibera dello scorso 22 febbraio, la Giunta ha dato mandato all'avvocato Gianfranco Puppola di intraprendere le necessarie iniziative legali nei confronti del commissario straordinario per l'emergenza rifiuti della Campania, Corrado Catenacci. Il debito maturato dalla Regione Campania farebbe riferimento al quantitativo di rifiuti smaltito a Le Crete fino all'aprile dello scorso anno, mese in cui scattò il sequestro della discarica a seguito dell'operazione delle fiamme Gialle. Operazione per la quale resta tuttora aperto in procura il fascicolo delle indagini. Allora venne sospeso dal "Collegio di vigilanza dell' accordo di programma" il conferimento dei rifiuti campani. Sarebbero però, fino a quella data, 130 mila le tonnellate di rifiuti smaltiti nell'impianto orvietano. Rifiuti per i quali, nonostante ripetuti solleciti, il Comune non avrebbe ancora intascato un centesimo. L'arrivo dei rifiuti campani era iniziato quando in quella regione erano sorti i contrasti per la realizzazione delle discariche, contrasti che non sono ancora terminati. E che all'epoca misero in ginocchio la Regione. Al punto che le massime cariche dello stato lanciarono l'appello a solidarizzare con la Campania in crisi di fronte dall'emergenza rifiuti. E lì si innestò l'accordo di programma tra Regione Umbria e Regione Campania per lo smaltimento di 20 mila tonnellate. Un quantitativo poi che nel tempo, in epoca di piena emergenza, crebbe. E crebbe illegalmente, secondo quanto sostenuto dalla guardia di finanza. È quanto, tuttavia, la magistratura sta tentando di appurare.

Fatto sta che le casse comunali di quei proventi non hanno mai beneficiato. E ora non sarebbe da escludere l'ipotesi che anche il gestore dell'impianto possa essere disposto alle vie legali contro il commissario di governo per l'emergenza campana.

Pubblicato il: 28/02/2005

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