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Le famiglie dei tossicodipendenti disertano le strutture sanitarie del SerT

A indicare il dato e tentare di fornire una spiegazione il responsabile del SerT cittadino, il dottor Massimo Marchino.

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Le famiglie dei tossicodipendenti disertano le strutture sanitarie del SerT. Perche? Parte da questo interrogativo il viaggio del nostro giornale nel mondo orvietano della prevenzione delle tossicodipendenze. A indicare il dato e tentare di fornire una spiegazione il responsabile del SerT cittadino, il dottor Massimo Marchino.

"Alle famiglie proponiamo due percorsi che prevedono l'inserimento in gruppi di mutuo aiuto e la terapia in ambulatorio. Tuttavia, nonostante l'offerta sanitaria sia valida, il numero delle famiglie che chiedono il nostro aiuto si è notevolmente ridotto negli anni. Al punto che, se fino a una decina di anni fa, arrivavano nei nostri ambulatori prima le famiglie e poi i ragazzi adesso arrivano i tossicodipendenti e le famiglie non si vedono quasi più per niente". Varie le ragioni che giustificherebbero una simile tendenza. Ragioni che, in un certo modo, rappresenterebbero le stesse per cui la struttura, per quella che è la percezione degli addetti, sia sottoutilizzata anche dai diretti interessati.

"In parte - prosegue Marchino - è dovuto al fatto che molti ragazzi hanno imparato a gestire in maniera "regolare" la tossicodipendenza e, senza evidenti ripercussioni nel mondo della famiglia o del lavoro, il problema si nota meno. Oppure, ragione, anche questa, allarmante da un punto di vista sociale,  si è sviluppata all'interno della famiglia di provenienza una certa "tolleranza" per cui la dipendenza è divenuta un qualcosa di pseudonormale. Non ultimo il problema dello stigma sociale che accompagna il drogato. Un pregiudizio che contribuisce fortemente ad alimentare un sentimento di vergogna in chi si rivolge a queste strutture".

Ecco allora che l'utenza resta pressoché invariata negli anni e, inevitabilmente, i dati del SerT non fotografano per intero il mondo vario delle tossicodipendenze. Pur restando un osservatorio privilegiato per la percezione del fenomeno. "Ci attestiamo annualmente su un relativo incremento pari al 10 - 15 % dell'utenza - conferma Marchino -  La nostra percezione è tuttavia quella che sia in aumento il poliabuso nell'ambito, soprattutto, delle nuove droghe sintetiche, anche se da noi continuano ad arrivare principalmente eroinomani. E questo perché è per l'eroina che esiste una risposta farmacologia precisa. Semmai alla dipendenza da eroina si associa spesso quella per la coca. Il profilo è quello di un soggetto in gran parte organico al proprio nucleo familiare e al mondo del lavoro". 

 

Pubblicato il: 26/02/2005

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