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Il futuro della scuola pubblica con la riforma 'Moratti'

Sarà il tema dell'incontro organizzato dal gruppo consiliare diesse di Orvieto per lunedì 17 alle ore 17, presso il Palzzo dei Sette

Politica

Questo l'invito alla riunione diffuso dal gruppo consiliare dei diesse orvietani.

«Un Ente locale deve preoccuparsi di avere sul proprio territorio il miglior sistema formativo possibile, perché è determinante per la soluzione di problemi quali quello della lotta alla disoccupazione, dello sviluppo economico e sociale e in generale del miglioramento della qualità della vita. Non a caso il decreto 112 emanato dal precedente governo a seguito della legge Bassanini, affida a Regioni, Province e Comuni, il compito di gestire ed organizzare i diversi livelli dell’istruzione e della formazione. Si badi bene sono compiti connessi al dimensionamento delle istituzioni scolastiche, alla gestione delle strutture logistiche, alla erogazioni di servizi come il trasporto e le mense, all’attuazione di nuovi indirizzi; non si parla di materie o programmi come indicato nella legge delega attualmente in discussione alla Camera o come in maniera più accentuata vorrebbe La Lega.

È in questa ottica che il Gruppo consiliare dei Democratici di Sinistra del Comune di Orvieto, ha organizzato per lunedì 17 febbraio alle ore 17.00 presso Il Palazzo Dei Sette, una manifestazione sugli effetti che potrà produrre sulla scuola pubblica in generale e su quella orvietana in particolare la riforma “MORATTI”.

Interverranno La senatrice Maria Grazia PAGANO – responsabile nazionale scuola dei Democratici di Sinistra – e il sindacalista Fabrizio DACREMA – della segreteria nazionale della CGIL -.

Le questioni sono molte: dalla restaurazione del maestro unico alle elementari alla soppressione del tempo pieno alle elementari e medie, dalla scelta troppo anticipata tra sistema dei Licei e formazione professionale, alla istituzione di corsi opzionali a pagamento e alla probabile perdita di numerosi posti di lavoro a seguito della riduzione dell’orario settimanale a 25 ore.

E che cosa ne sarà degli Istituti professionali attualmente statali se passeranno alle regioni?

Di questo e del ruolo degli Enti locali ed in particolare dei Comuni si parlerà nell’incontro di cui sopra tentando di saperne di più e di prepararsi adeguatamente ad un futuro pieno di incognite.»

Pubblicato il: 15/02/2003

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