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Minaccia aggravata e molestie telefoniche. Condannato

Il giovane agente, in servizio ad Orvieto fino a qualche tempo fa, ha patteggiato la pena

ORVIETO - Minaccia aggravata e molestie telefoniche. Questi i capi d'imputazione per i quali ieri mattina il giudice Silverio Tafuro ha condannato a trecento euro di multa un giovane agente, in servizio ad Orvieto fino a qualche tempo fa, che ha patteggiato la pena. La vittima una giovane orvietana di trent'anni che, nel lasso di qualche mese nell'arco del 2002, sul suo telefonino si vedeva recapitare ossessivamente messaggi sms dal contenuto osceno. Poi sono cominciate a piovere anche proposte telefoniche di rapporti orali da parte individui che avevano letto annunci"promettenti" sui bagni maschili della stazione ferroviaria e delle aree di servizio più prossime al casello di Orvieto, sull'Autosole.

Le indagini che ne seguirono portarono dritto all'agente che vide aprirsi a suo carico un fascicolo zeppo di imputazioni, tra le quali l'ingiuria, le molestie, la minaccia aggravata, sempre di natura sessuale, e la diffamazione a stampa in luogo pubblico. Ieri mattina, in aula, la giovane orvietana, difesa dall'avvocato Antonio Barberani, ha rimesso la querela per numerosi capi d'accusa e si è proceduto, con la richiesta di patteggiamento avanzata dal legale dell'uomo, avvocato Barili, soltanto per i reati d'ufficio. La giovane ha ottenuto giustizia nella sentenza, emessa al termine dell'udienza, dal giudice penale del tribunale di Orvieto, Silverio Tafuro, che, sulla scorta del forte sconto di pena previsto dal rito del patteggiamento, ha condannato l'agente a una multa di trecento euro.

Pubblicato il: 19/02/2005

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