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La sfida dell'agricoltura umbra

La qualità e l'innovazione dell'intero sistema costiutiscono l'obiettivo per non perdere i positivi risultati coseguiti. Così Carlo Liviantoni, asssessore regionale...

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Carlo Liviantoni, vicepresidente della Giunta regionale e assessore all'agricoltura, ritiene " Buoni i risultati ottenuti dall'agricoltura umbra nel quinquennio passato, ma "la sfida decisiva è quella che si prospetta dal 2006 in poi, che riguarderà la qualità e l'innovazione dell'intero sistema. È la nuova frontiera su cui si deve impegnare il sistema economico-istituzionale dell'Umbria nel suo complesso, perchè il destino dell'agricoltura riguarda tutti, ed è legato anche alla capacità generale del sistema regionale integrato di produrre eccellenza".
Ieri, a Palazzo Donini l'assessore Liviantoni, insieme al preside della Facoltà di Agraria, Francesco Pennacchi ed alla dirigente del Servizio produzioni vegetali e innovazione della Regione, Ernesta Ranieri, ha tracciato un bilancio delle politiche di settore avviate nel quinquennio passato, individuando gli obiettivi di lavoro per il prossimo quinquennio di programmazione, che saranno discussi e approfonditi nella Conferenza regionale "L'agricoltura è di tutti: il sistema agroalimentare per lo sviluppo dell'Umbria" che si svolgerà a Perugia, nella Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, sabato 19 febbraio prossimo.
Il comparto agricolo pesa nella composizione del Prodotto interno lordo umbro per una quota del 14 per cento ed il volume di finanziamenti complessivi attivati con Il piano di sviluppo rurale 2000-2006, è pari a circa 612 milioni di euro, di cui 420 milioni di fondi comunitari e 192 tra cofinanziamenti privati, statali e regionali. "E rispetto ai finanziamenti attivati- ha spiegato Liviantoni - va sottolineato che sui 420 milioni di fondi Ue, oltre 25 milioni sono contributi aggiuntivi, somme cioè non spese da altre Regioni ed assegnati a chi, come l'Umbria, ha dimostrato efficienza ed efficacia nella spesa. Ed altri 44 milioni di euro di risorse aggiuntive potranno essere messe a disposizione nel prossimo periodo di programmazione".

Tra i finanziamenti attivati in questi anni, l'assessore Liviantoni ha voluto sottolineare "la qualità profondamente innovativa, nella logica della qualificazione della filiera produttiva, dei cosiddetti 'bandi integrati', pubblicati a novembre, che mettono a disposizione oltre 8 milioni di euro per interventi integrati e di 'sistema' e la cui scadenza è stata prorogata al 31 marzo, visto l'alto interesse suscitato tra gli operatori". Tra i risultati più significativi sono stati poi segnalati  quelli riguardanti le nuove imprese avviate tra il 2000 ed il 2004: oltre 1200, "moderne ed efficienti", guidate perlopiù da giovani imprenditori. Significativi anche i risultati ottenuti   nel settore vitivinicolo, "profondamente modificato e riqualificato" attraverso il rinnovo degli impianti in quasi tutte le zone Doc. Oggi la superficie Doc corrisponde a circa il 45 per cento della superficie vitata e la produzione di vino Igt e Doc a quasi il 70 per cento dell'intera produzione regionale. Anche questo settore ha beneficiato di "risorse premiali" aggiuntive di 5 milioni 500 mila euro. Di grande rilievo anche l'incremento di altri prodotti Dop, come ad esempio l'olio extravergine, che passa dai 471 mila 400 litri del 2000 agli 804.746 del 2003.
Anche la "qualità ambientale", ha avuto un posto centrale nella programmazione regionale. Nel periodo 2000-2004 infatti sono stati riqualificati quasi 59 mila ettari, attraverso interventi di riduzione degli agenti inquinanti, di arricchimento organico dei terreni. E per ciò che riguarda l'agricoltura biologica, dal 2000 al 2003 il numero degli ettari coltivati passa da 6 mila 500 a 38 mila, mentre le aziende, sempre nello stesso periodo da 715, raggiungono le 1067 unità.
"Innovazione e ricerca - ha detto il preside Pennacchi -rappresentano gli obiettivi di fondo dell'Università per ciò che riguarda il futuro del comparto agroalimentare, che vivrà in questi anni un cambiamento epocale e che potrà affrontare la sfida della globalizzazione solo puntando sulla qualità alta dei sistemi locali ".

Pubblicato il: 16/02/2005

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