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Prima udienza stamani per l'ammissione al passivo dell'Itelco

Ora il curatore fallimentare Frosinini completerà il quadro in suo possesso e stabilirà il reale patrimonio esistente per procedere alla liquidazione, in quota parte, dei creditori

ORVIETO - Prima udienza stamani per l'ammissione al passivo dell'Itelco. Con il fallimento decretato dal giudice Baglioni nella sentenza dello scorso 20 dicembre si è chiuso il fascicolo per la richiesta di ammissione al concordato preventivo aperto nel giugno 2003. Ed è iniziato il lavoro del curatore fallimentare, lo stesso Luca Frosinini, che fino a ieri, nella vicenda Itelco, era commissario giudiziale. Ora Frosinini completerà il quadro in suo possesso stabilendo il reale patrimonio esistente per procedere alla liquidazione, in quota parte, dei creditori. Si partirà da quelli prioritari, fra essi i lavoratori, per poi giungere agli altri. Il tutto avverrà alienando l'intero patrimonio dell'azienda. Finirà definitivamente, a quel punto, la storia del sogno orvietano di Fumi. Un'azienda nata sul territorio, che si era imposta fra quelle leader mondiali nel broadcasting. Ai tempi d'oro dava lavoro ad oltre 240 dipendenti e a un indotto importante.

Poi la tragedia imprenditoriale consumatasi in un lasso di tempo piuttosto breve tra l'indecisione della politica italiana fra futuro analogico e digitale e la volontà di preservarne la caratteristica orvietana a scapito di un futuro societario, che nei momenti di maggiore floridezza avrebbero potuto permettere l'ingresso di soci forti. Scelte queste che i sindacati, a più riprese, giudicarono miopi.

Pubblicato il: 15/02/2005

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