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Parretti ricorre al capo dello Stato

Il leone non molla e ha deciso che neanche il Consiglio di Stato potrà farlo recedere dalla ferma volontà di far tornare alle urne gli Orvietani...

ORVIETO - Il leone non molla e ha deciso che neanche il Consiglio di Stato potrà farlo recedere dalla ferma volontà di far tornare alle urne gli Orvietani. È così che la parola fine sulla travagliata avventura elettorale di Giancarlo Parretti la dirà solo il presidente della Repubblica. L'ex presidente della Mgm ha infatti già conferito mandato ai propri avvocati di ricorrere al terzo grado di giudizio previsto dalla giustizia amministrativa contro la bocciatura della sua lista anche da parte della quinta sezione del Consiglio di Stato. L'organo di giustizia ha respinto l'appello dando ragione ai membri della commissione elettorale che non avevano accettato l'elenco dei sottoscrittori della sua candidatura, perché le firme erano state raccolte su fogli separati gli uni dagli altri e mancanti del timbro. "Non si può in astratto escludere che un solo modulo possa contenere tutte le firme richieste, ma ciò è giuridicamente inammissibile nella sola condizione che tutti i sottoscrittori della lista si siano radunati nello stesso giorno e nello stesso luogo per apporre e far autenticare da un medesimo pubblico ufficiale le loro sottoscrizioni". Questa la motivazione riportata in sentenza. Eppure, dopo lo stop del Tar e quello del Consiglio di Stato, la volontà di scendere in campo per la propria città non abbandona il finanziere orvietano che pure non ha, al momento, dato seguito alcuno ai progetti annunciati nel giugno scorso, all'indomani della prima bocciatura. "Una convention in grande stile in settembre". E un movimento civico attraverso il quale - come Parretti ebbe modo di dichiarare al nostro giornale - avrebbe, "a proprie spese, comunque realizzato il programma di governo".

Pubblicato il: 04/02/2005

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