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Ad un passo dalla "banda larga"

Il Comune di Orvieto entra nella società che curerà il cablaggio della regione. Un investimento importante per l'economia e lo sviluppo sociale. Note tecniche ed informazioni sulla "banda larga" e dintorni

foto di copertina

Cresce a ritmi da record l'adozione della banda larga in Italia ed in Europa. E presto, speriamo,  anche Orvieto avrà la sua infrastruttura per accedere ad internet veloce, con quello che comporta da un punto di vista economico e sociale. Il Consiglio comunale ha infatti approvato lunedì scorso la partecipazione dell'Ente alla costituenda società Centralcom, che avrà come soci Regione dell'Umbria e comuni di Perugina, Terni, Spoleto, Orvieto e Città di Castello. Il fine che la società persegue è quello di cablare tutta la regione, per non perdere le grandi opportunità che questa infrastruttura offre e non correre il rischio di venir tagliati fuori dai processi che le nuove tecnologie stanno introducendo. La partecipazione del Comune, per un 8% di quote, comporterà l'investimento di 90.000euro, a cui corrisponde una ricaduta sul territorio di circa un milione di euro per realizzare i lavori. Secondo il piano di Centralcom in tre quattro anni la società dovrebbe raggiungere il pareggio e quindi produrre reddito.

Per "banda larga" il documento della Commissione Europea intende le varie tecnologie che permettono di accedere alla Rete a velocità maggiori rispetto alla classica connessione via modem a 56 kbps: dunque dsl, cavo, fibra ottica e satellite. Banda larga significa, in sostanza, la possibilità di accedere a tutti quei contenuti multimediali (filmati, musica, giochi) difficilmente fruibili con una connessione di tipo tradizionale. La Commissione Europea ha espresso a più riprese il convincimento che un accesso vasto e affidabile alla banda larga sia essenziale per realizzare appieno le potenzialità della società dell'informazione.

Tuttavia, l'infrastrutturazione richiede tempo per una sua progressiva diffusione sul territorio e molto denaro per cui si avrà una sua estensione a macchia di leopardo. È inevitabile che si venga a creare una disparità tra zone del Paese che già incominciano a disporre di banda larga, altre che potranno disporne solo fra alcuni anni ed infine zone alle quali la logica economica negherà questa opportunità. L'entità del divario, il cosiddetto digital divide, che si potrà creare a livello territoriale e la ricerca di possibili soluzioni richiedono un monitoraggio continuo del fenomeno su tutto il territorio nazionale.

La metà delle abitazioni europee, circa 72 milioni, sarà raggiunta entro il 2010 da una connessione Internet a banda larga.
Secondo una ricerca di Forrester Research a primeggiare saranno Paesi Bassi e regioni scandinave, storicamente più inclini all'uso di nuove tecnologie grazie ad un mercato concorrenziale e prezzi bassi.
Viviane Reding, commissario europeo per l'Informazione, ha esortato nei giorni scorsi il settore perché vengano fatte "proposte concrete per dare la banda larga entro il 2010 ad almeno il 50% degli europei".
Nelle previsioni di Forrester l'Italia, che si piazza in posizione intermedia, mentre Portogallo, Grecia e Irlanda continueranno a segnare il passo, piazzandosi agli ultimi posti della classifica. Secondo Forrester, questi tre Paesi scontano la scarsa propensione degli abitanti all'uso del computer, ancora poco diffuso.
Sembra anche che sia il taglio dei prezzi a sospingere il mercato della banda larga europea. Gli utenti sono più consapevoli e gli operatori ampliano l'offerta: aumenta la motivazione per abbandonare la connessione analogica.
Negli ultimi due anni, il mercato della banda larga ha conosciuto una crescita annua dell'83% nel 2003 e del 28% nei primi sei mesi del 2004. Forrester però sottolinea che nei maggiori mercati sono gli ex monopolisti a dominare il mercato con quote del 50-70% e questo non è un bene. Solo alcuni Paesi sono riusciti a creare concorrenza: nel Regno Unitio BT ha solo il 25% del mercato, nei Paesi bassi KPN è al 44%.
"La diminuzione delle quote di mercato degli ex monopolisti sarà guidata da due fattori: aumento della concorrenza con aggressive politiche di mercato, specie con l'unbundling del local loop, e investiment crescenti nel mercato triple play (voce video e dati, ndr)" ha concluso Godell.

Questi alcuni termini da acquisire per affrontare il problema.

ADSL
Acronimo di Asymetric Digital Subscribe Line. Con l'Adsl il tradizionale doppino di rame, e cioè il normale cavo telefonico, diventa una linea digitale ad alta velocità: i provider possono offrire una velocità di dieci volte superiore a quella di un tradizionale modem. E' una linea dedicata: l'utente paga un canone di noleggio e non una tariffazione a tempo.

ADSL Wholesale
Wholesale: "all'ingrosso". Questo termine viene usato per definire l'offerta di connettività Adsl che l'operatore dominante "rivende" agli altri operatori che ne fanno richiesta. Questi ultimi curano l'offerta commerciale per i propri clienti, integrandola con propri servizi per l'accesso a Internet.

BANDA LARGA
Con il termine Banda (o meglio, larghezza di banda) s'intende la capacità di una connessione (telefonica, in fibra ottica o altre), e cioè la quantità di dati (generalmente espressa in bit per secondo) che possono essere inviati. Tra le tecnologie più usate Dsl, satellite, wireless e fibra ottica.

DIAL-UP
Il Dial-Up è il sistema di collegamento a Internet più utilizzato. Si ha una connessione in Dial-Up ogni volta che il modem del computer compone il numero telefonico del provider Internet a cui si è abbonati. Si appoggia alla linea telefonica e quindi non occorre la posa di cavi particolari da parte degli operatori telefonici. E' la soluzione ideale per i navigatori occasionali. Se con una connessione dedicata (per esempio l'Adsl) la linea telefonica è libera anche durante la navigazione in Internet, con il Dial-Up la linea è invece occupata. Con la connessione Dial-Up si pagano gli scatti telefonici, mentre con una linea dedicata si paga un canone.

FIBRA OTTICA
Costituita da cavi sottilissimi di fibra di vetro o silicio, sostituisce il rame come materiale per il trasporto del segnale. E' immune da interferenze elettromagnetiche e la velocità di trasmissione è altissima. Consente, per esempio, l'uso contemporaneo di telefono, Internet e televisione.

ISDN
Acronimo di Integrated Services Digital Network (rete integrata di servizi digitali). Permette la trasmissione di dati in forma digitale e si caratterizza, tra l'altro, per l'ottima velocità di trasmissione e la qualità dell'ascolto per i servizi vocali. Le informazioni viaggiano su un normale doppino telefonico, utilizzando un'unica presa standard per tutti i terminali e un unico cablaggio presso l'utente.

SHDSL
Acronimo di Simmetric High-bit Rate Digital Subcriver Line, tecnologia basata sul doppino di rame, ma in grado di supportare un traffico-dati notevolmente superiore e per tratti più lunghi rispetto all'Adsl.

WI-FI
È l'abbreviazione di Wireless Fidelity, standard internazionale per le trasmissioni wireless (senza fili). Rende possibile collegare in rete più postazioni, garantendo la copertura radio in uno spazio predefinito (per esempio, gli aeroporti).

ULTIMO MIGLIO
È la parte di rete che giunge nelle case dei singoli utenti. Attraverso il processo dell'Unbundling Local Loop (cioè la liberalizzazione dell'ultimo miglio), l'operatore che possiede questo tratto di rete consente agli operatori concorrenti di collegare direttamente i propri clienti.

La metà delle abitazioni europee, circa 72 milioni, sarà raggiunta entro il 2010 da una connessione Internet a banda larga.
Secondo una ricerca di Forrester Research a primeggiare saranno Paesi Bassi e regioni scandinave, storicamente più inclini all'uso di nuove tecnologie grazie ad un mercato concorrenziale e prezzi bassi.
Viviane Reding, commissario europeo per l'Informazione, ha esortato nei giorni scorsi il settore perché vengano fatte "proposte concrete per dare la banda larga entro il 2010 ad almeno il 50% degli europei".
Nelle previsioni di Forrester l'Italia, che si piazza in posizione intermedia, mentre Portogallo, Grecia e Irlanda continueranno a segnare il passo, piazzandosi agli ultimi posti della classifica. Secondo Forrester, questi tre Paesi scontano la scarsa propensione degli abitanti all'uso del computer, ancora poco diffuso.
Sembra anche che sia il taglio dei prezzi a sospingere il mercato della banda larga europea. Gli utenti sono più consapevoli e gli operatori ampliano l'offerta: aumenta la motivazione per abbandonare la connessione analogica.
Negli ultimi due anni, il mercato della banda larga ha conosciuto una crescita annua dell'83% nel 2003 e del 28% nei primi sei mesi del 2004. Forrester però sottolinea che nei maggiori mercati sono gli ex monopolisti a dominare il mercato con quote del 50-70% e questo non è un bene. Solo alcuni Paesi sono riusciti a creare concorrenza: nel Regno Unitio BT ha solo il 25% del mercato, nei Paesi bassi KPN è al 44%.
"La diminuzione delle quote di mercato degli ex monopolisti sarà guidata da due fattori: aumento della concorrenza con aggressive politiche di mercato, specie con l'unbundling del local loop, e investiment crescenti nel mercato triple play (voce video e dati, ndr)" ha concluso Godell.


Pubblicato il: 02/02/2005

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