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'Ambulatorio antiusura' anche ad Orvieto

Sarà attivo presto e coinvolgerà istituzioni e volontariato. Sarà un centro di ascolto delle vittime e di sostegno psiocologico. Offrirà anche metodologie di approccio al problema

Cronaca

Prossimamente sarà attivo anche ad Orvieto, presso il dipartimento dei Servizi sociali del Comune di Orvieto, "l'Ambulatorio antiusura" con funzione di centro di ascolto alle vittime dell'usura (sarà il quarto centro di ascolto attivo in Umbria dopo quelli di Città di Castello, Terni e Spoleto), che assicurerà con una cadenza ancora da stabilire (quindicinale o mensile), la consulenza di un esperto bancario e uno psicologo alle vittime dell'usura.
L'annuncio è stato dato, ieri, presso la Sala del Governatore, nel corso della tavola rotonda promossa dal Comune di Orvieto sul tema "Usura: vecchi e nuovi fenomeni. Un rinnovato impegno delle istituzioni e della società civile" alla quale hanno partecipato il sindaco di Orvieto, Stefano Cimicchi, il vice sindaco e assessore all'Economia, Stefano Mocio, l'assessore alle politiche sociali, Maurizio Negri, il consigliere Secondo Federici, rappresentante del Comune di Orvieto in seno alla Fondazione "Umbria contro l'Usura", il rappresentante della Fondazione, Ugo Antinolfi, la psicologa dell'ambulatorio antiusura, Paola Briglia, il difensore civico del Circondario Provinciale dell'Orvietano, Alessandra Ribatto, il direttore della Cassa di Risparmio di Orvieto S.p.a., Bruno Pecchi, il presidente della Confesercenti regionale e locale, Sandro Gulino, l'avvocato Antonio Scozzarella in rappresentanza dell'ADUSBEF (Associazione di utenti bancari, assicurativi e finanziari), il rappresentante di Cittadinanza attiva, Gianni Mencarelli e gli operatori dei servizi sociali di Orvieto.
I suddetti soggetti faranno parte del gruppo di lavoro che favorirà l'organizzazione dell'Ambulatorio antiusura nella nostra città e attiverà il coordinamento e il confronto tra i diversi soggetti istituzionali, la Procura della Repubblica e le forze dell'ordine.

Nel corso dell'incontro i rappresentanti della Fondazione "Umbria contro l'Usura" hanno illustrato, a sei anni dalla sua istituzione, le attività della Fondazione che si avvale del lavoro volontario dei membri dell'omonima Associazione/Onlus; è emerso che «nonostante l'impegno, le richieste di intervento diminuiscono e, per lo più, provengono da vittime di fatti di usura risalenti ad anni addietro, se non addirittura antecedenti all'entrata in vigore della legge n. 108/96; troppo spesso la denuncia, quando viene presentata, proviene da un soggetto disperato, con una situazione debitoria ormai irrecuperabile» e che «gli assistiti tendono a manifestare un preoccupante calo di fiducia nello Stato e nelle sue articolazioni e, in particolare, un aumento di diffidenza nei confronti del sistema processuale e penale che ritengono lento, macchinoso e poco attento a garantire i diritti delle vittime, rispetto a quelli degli indagati».
Di qui la scelta di favorire una maggiore presenza su tutto il territorio regionale dell'Ambulatorio antiusura, soprattutto nelle realtà più distanti dal capoluogo di regione, dove maggiormente emerge il disagio economico e il sostegno ai soggetti socialmente più deboli; un servizio in cui i volontari dell'Associazione "Umbria contro l'Usura" forniscono la loro opera, totalmente gratuita di assistenza psicologica, commerciale, legale, tributaria, bancaria.
Tra le altre iniziative in programma, anche l'avvio di una azione diretta all'educazione agli utenti per un uso responsabile del denaro, una campagna di educazione che, certamente, coinvolgerà le scuole con un'attenta analisi degli stili di vita e del rapporto giovani-redditività della famiglia, il potenziamento del dialogo con gli istituti di credito e le associazioni di categoria, la sensibilizzazione delle fondazioni bancarie e la diffusione di una partecipata cultura della legalità.
In questo senso è stato richiamato, più volte nei diversi interventi, il ruolo attivo delle Istituzioni rispetto alle banche nella prospettiva di evitare il fallimento dei privati, nell'emergenza attuale dove crescono nuove povertà e dove la figura dell'usuraio si è raffinata.


Pubblicato il: 13/02/2003

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