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Avrebbe abusato delle figlie, stamani la sentenza

È attesa per la giornata di oggi la sentenza che chiude il procedimento penale a carico del commerciante orvietano che la moglie denunciò alla magistratura nell'estate del 2001 per presunti abusi sessuali sulle due figlie minorenni...

di Stefania Tomba

ORVIETO - Si conclude stamani una delle più delicate vicende giudiziarie arrivate davanti ai giudici del foro orvietano negli ultimi anni. È attesa, infatti, per la giornata di oggi la sentenza che chiude il procedimento penale a carico del commerciante orvietano che la moglie denunciò alla magistratura nell'estate del 2001 per presunti abusi sessuali sulle due figlie minorenni. Un processo lungo che si è svolto rigorosamente a porte chiuse e con l'obbligo imposto dal presidente del tribunale di non rivelare alcun particolare ai giornalisti. Un procedimento supportato da numerose perizie e test chiave. Prove queste che, ora, avrebbero fornito al giudice Ianigro del tribunale di Orvieto elementi sufficienti per mettere la parola fine sulla vicenda. Nel corso della passata udienza si sarebbero concluse con un nulla di fatto le richieste avanzate da accusa e parte civile per l'acquisizione di nuove prove integrative a carico del cinquantenne, difeso dall'avvocato Manlio Morcella, che durante tutto il processo l'uomo ha continuato a professare la sua totale innocenza. Il giudice avrebbe respinto ogni richiesta e rinviato l'udienza per la discussione.
I fatti risalgono all'estate del 2001 quando la moglie, di origini sudamericane, si recò in procura a denunciare il marito. Il magistrato aprì un fascicolo ipotizzando a carico dell'uomo il reato di violenza sessuali sulle sue due figlie che all'epoca dei fatti contestati avevano cinque e sette anni. Il processo iniziò soltanto nell'ottobre del 2003. Nel corso della prima udienza la donna si è costituì parte civile, affidando all'avvocato Emilio Festa le richieste di risarcimento del danno morale e biologico. Molti i testimoni che per oltre un anno sono sfilati davanti ai giudici. Contraddittori i risultati delle visite mediche di una ginecologa: mentre su una delle bambine non aveva riscontrato alcuna lesione o qualche particolare che potesse far pensare alla minima traccia di violenza, nell'altra sarebbero stati rinvenuti dei segni (probabilmente ematomi) che sarebbero stati ritenuti anche compatibili con l'ipotesi dell'accusa. Tuttavia gli esiti delle perizie psichiatriche avrebbero tracciato un profilo pressoché concorde delle due bambine che sarebbero risultate, stando agli esami effettuati dagli psicologi, adeguatamente mature per la loro età e prive di tratti psicologici tali da poter far ravvisare traumi derivanti da abusi sessuali. I legali dell'uomo avrebbero ipotizzato apertamente che all'origine della delicatissima e grave vicenda giudiziaria possano esserci i profondi motivi di dissidio nel rapporto tra i due coniugi.

Pubblicato il: 24/01/2005

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