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Materiale pedo-pornografico, di nuovo alla sbarra un 43enne di Monterubiaglio

Già arrestato e poi prosciolto alcuni anni fa per un reato simile. Le perizie psichiatriche di allora gettarono dubbi sulla sua sanità mentale

di Stefania Tomba

ORVIETO - Falsificazione di documenti e detenzione di materiale pedo-pornografico. Con queste accuse è tornato ieri mattina davanti al giudice Silverio Tafuro, un quarantaquattrenne residente a Monterubiaglio, S.T., già al centro di una lunga vicenda che nell'estate del '99 lo vide agli arresti perché sospettato di essere al centro di un vasto giro di pedofilia, legato alla vendita di cassette pornografiche. Gli inquirenti gliene sequestrarono ben trecento nella sua abitazione, insieme al denaro ritenuto frutto del traffico illecito. Da lì prese il via un'inchiesta che aveva portato ad individuare altri presunti pedofili in Germania e in altri paesi europei.

L'uomo venne prosciolto dalle accuse e i legali provarono che il denaro era frutto di una pensione di reversibilità e, dunque, di provenienza lecita. Quattro perizie psichiatriche lo definiscono, tuttavia, seminfermo di mente. La prima, la perizia Bruno del 28 ottobre 1999, lo ritrae addirittura come assolutamente incapace. Una tara mentale lo avrebbe convinto di essere una sorta di "cavaliere senza macchia" che si sarebbe assunto il compito di distruggere la pedofilia. Nel procedimento di ieri S.T. doveva rispondere della detenzione di foto pedo-pornografiche e della falsificazione di una ricetta medica di un tranquillante. Per presunta incompatibilità del giudice ora gli atti sono stati rimessi al presidente che dovrà stabilire se provvedere o meno alla nomina di un altro magistrato.

Pubblicato il: 22/01/2005

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