Indagati tre medici per la morte del maresciallo Riviezzo
Tre professionisti che a vario titolo si sarebbero occupati del decorso clinico del maresciallo
di Stefania Tomba
ORVIETO - Tre i medici che risulterebbero iscritti al registro degli indagati della Procura della Repubblica di Orvieto nell'ambito dell'inchiesta che punta a far luce sulla prematura scomparsa del maresciallo dell'Aeronautica Luigi Riviezzo, stroncato da un malore improvviso, il giorno dopo essere stato dimesso dall'ospedale. Tre professionisti che a vario titolo si sarebbero occupati del decorso clinico del maresciallo, nella lunga odissea sanitaria che lo ha visto paziente, nel corso degli ultimi sette mesi, tra gli ospedali di Orvieto e Perugia.
A loro carico adesso il sostituto procuratore Anna Lisa Giusti avrebbe ipotizzato il reato di omicidio colposo sulla scorta degli esiti dell'esame autoptico effettuato lo scorso 14 gennaio dal perito nominato dal tribunale. Dall'autopsia, infatti, non sarebbe emersa alcuna traccia della formazione tumorale che pure era stata diagnosticata a Riviezzo. E per la quale l'uomo, con gravi difficoltà cardiocircolatorie, era stato sottoposto ad intervento. Intervento al quale seguirono numerose complicanze che lo costrinsero in terapia intensiva per nove giorni. In nove giorni per cinque volte Riviezzo venne ripreso per i capelli con la defibrillazione. Poi le terapie e dopo qualche giorno di degenza in corsia, le dimissioni. Tutto sembrava volgere al meglio. Il suo cuore aveva retto all'angioplastica effettuata qualche mese prima (avrebbe dovuto affrontarne un'altra a breve) e all'intervento per il tumore del quale i medici non avevano trovato traccia alcuna sul tavolo operatorio. Ma Luigi Riviezzo, non ancora cinquantacinquenne, morì, stroncato da un malore improvviso, nella notte del giorno successivo alle dimissioni. Morì in ospedale dove era arrivato quando era ormai troppo tardi. Il maresciallo dell'Aeronautica, molto conosciuto e stimato sulla Rupe, ha lasciato prematuramente la moglie e i figli.
E proprio i familiari, nei giorni successivi al decesso, hanno confidato al legale orvietano Angelo Ranchino di voler capire fino in fondo la vicenda presentando un esposto alla magistratura. Il sostituto procuratore Anna Lisa Giusti dispose immediatamente il sequestro delle cartelle cliniche e quindi la riesumazione del cadavere per non lasciare nulla all'intentato e capire se effettivamente siano ravvisabili eventuali responsabilità in merito alla scomparsa del maresciallo dell'Aeronautica.
Pubblicato il: 22/01/2005