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Trovato con la coca, in manette un vietnamita

Riforniva di cocaina l'Orvietano, è finito in manette con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio un vietnamita di trentacinque anni residente a Perugia

foto di copertina

ORVIETO - Riforniva di cocaina l'Orvietano, è finito in manette con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio un vietnamita di trentacinque anni residente a Perugia. Sung Mien Bon - questo il nome dell'uomo - è stato tratto in arresto dai militari dell'Arma del nucleo operativo radiomobile della stazione di Fabro, al termine di quattro mesi di indagine a cavallo tra le due province.

Gli inquirenti muovevano dal sospetto che l'uomo dalla sua abitazione del capoluogo umbro, nella quale si trovava costretto agli arresti domiciliari, avesse orchestrato un macchinoso sistema attraverso il quale arrivava a spacciare la sostanza stupefacente fino alla Rupe e il suo comprensorio. Da settembre scorso, sulla scorta di questi rapporti intrecciati tra l'Orvietano e il Perugino gli inquirenti -  nell'ambito della stessa operazione coordinata dalla Procura di Perugia -  hanno segnalato alla prefettura, in qualità di assuntori, tre orvietani. Insieme al pusher vietnamita sarebbero finiti nell'informativa dei carabinieri di Fabro anche sette cittadini di origine magrebina, tutti residenti a Perugia.

Sarebbero stati loro - stando agli accertamenti effettuati dagli inquirenti nel corso delle indagini - le pedine mobili del gioco a incastri messo a punto dal trentacinquenne. Il vietnamita  senza spostarsi dalla propria abitazione, avrebbe rifornito di coca l'Orvietano, senza escludere, probabilmente, anche alcuni ambienti della Rupe. Il collaudato ingranaggio si è inceppato martedì sera quando, alle 18,20, nell'abitazione della frazione di Ponte D'Oddi del vietnamita si sono recati i militari dell'Arma del nucleo operativo di Fabro per dare esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare spiccata dalla Procura del capoluogo umbro. Sung Mien Bon - pregiudicato e già condannato a scontare i domiciliari - è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Per il trentacinquenne si sono spalancate le porte del penitenziario di Perugia. Gli inquirenti non si sbilanciano. Tuttavia, a quanto pare, non riterrebbero conclusa l'intera operazione che potrebbe avere, in un lasso di tempo anche breve, ulteriori clamorosi risvolti. In particolare gli inquirenti potrebbero essere intenzionati a scavare sino in fondo per chiudere il cerchio attorno agli ambienti con i quali il vietnamita, sembra, che fosse - indirettamente - entrato in contato nella città del Duomo. 

Pubblicato il: 20/01/2005

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