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Falso ingegnere. Secretati gli atti dell'interrogatorio, ora la Procura starebbe per dare il via a una raffica di audizioni

Non è escluso che a questo punto il pubblico ministero intenda far luce su ogni risvolto della vicenda, compreso quello di eventuali complicità

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Secretati gli atti dell'interrogatorio, ora la Procura starebbe per dare il via a una raffica di audizioni, per completare il quadro fornito alle indagini dai sequestri dei giorni scorsi e, soprattutto, dal contenuto del lungo faccia a faccia a cui, per l'intera giornata di sabato, è stato sottoposto il presunto falso ingegnere, Igino Federici Orsini. Non sarebbe, infatti, da escludersi l'ipotesi che la deposizione spontanea richiesta dall'indagato, tramite il legale Giovanni Guariglia, e gli interrogativi a cui lo avrebbe sottoposto il capo della Procura, possano aver offerto un quadro sufficientemente esauriente a focalizzare ogni tema dell'indagine. E che il pubblico ministero, a questo punto, voglia far luce su ogni risvolto della vicenda, compreso quello delle eventuali complicità che avrebbero reso possibile una quindicina d'anni di libero esercizio della professione, e ai massimi livelli, ad un professionista che doc non era.

Intanto all'ultimo piano del palazzo di giustizia di piazza Corsica si lavora fino a tarda sera per scrutare ogni fascicolo e ogni carta. E così mentre la giustizia adesso farà il suo corso contro il presunto falso professionista Igino Orsini, l'uomo Igino Orsini, intanto, ha già dichiarato di volersi rifare una vita. "Ha commesso una sciocchezza" aveva affermato il suo difensore, spiegando, ciononostante, di non voler sminuire in alcun modo le responsabilità del suo assistito. "Orsini - ha detto l'avvocato Guariglia - cominciò regolarmente l'università dando qualche esame. Venne poi colpito da un blocco psicologico. Studiava ma non riusciva più a sostenere le prove". E in questo contesto sarebbe, dunque, maturata la scelta di far credere di avere ottenuto la laurea e l'abilitazione professionale in realtà mai raggiunte. "Forse c'è stato il desiderio - ipotizza l'avvocato - di apparire in una veste che non era la sua. Di essere apprezzato".

Pubblicato il: 19/01/2005

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