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'Non riuscivo a superare alcuni esami, ma non potevo deludere i miei genitori. Dovevo laurearmi'

Si è aperto qui il vortice che ha risucchiato la vita del giovane studente universitario Igino Federici Orsini, matricola alla facoltà di Ingegneria della Sapienza. Sentito a lungo dai magistrati nella giornata di sabato, alla presenza del suo legale, l'avvocato orvietano Giovanni Guariglia, il sedicente professionista avrebbe vuotato il sacco.

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di Stefania Tomba

ORVIETO - "Non riuscivo a superare alcuni esami, ma non potevo deludere i miei genitori. Dovevo laurearmi". Si è aperto qui il vortice che ha risucchiato la vita del giovane studente universitario Igino Federici Orsini, matricola alla facoltà di Ingegneria della Sapienza. Un vortice che, bugia dopo bugia, lo avrebbe condotto rapidamente a una laurea conseguita con i massimi voti prima, e a una brillante carriera professionale poi. Sentito a lungo dai magistrati nella giornata di sabato, alla presenza del suo legale, l'avvocato orvietano Giovanni Guariglia, il sedicente professionista avrebbe vuotato il sacco. A partire dai motivi che lo avrebbero spinto dare il la alla prima bugia che ha rovinosamente trascinato con sé tutte le altre, consegnandolo ad un personaggio altro da sé, tanto in pubblico quanto in privato.

Qualificandosi come ingegnere si sarebbe occupato di centinaia di pratiche edilizie di comuni cittadini, ma anche di importanti lavori pubblici, come la ristrutturazione del Torrino di Foligno danneggiato dal terremoto e avrebbe partecipato anche lavori di consolidamento della Rupe e al recupero di opere di interesse archeologico nel sito delle tombe etrusche di Orvieto. E ancora avrebbe lavorato alla ristrutturazione di palazzi storici lungo la Senna, commissionatigli dal Comune di Parigi, la nuova cantina di una nota azienda vitivinicola, palazzo Coelli a Orvieto, incarico della Fondazione Cassa di Risparmio, lavori per le Ferrovie e per l'Anas. A insospettirsi era stato l'ingegnere capo del Comune, notando quella che sembrava una piccola anomalia su alcuni documenti.

"Abbiamo quindi deciso di procedere a tutte le verifiche del caso" spiega il sindaco, Stefano Mocio. " E quindi abbiamo informato la magistratura e gli altri organismi competenti". Dagli accertamenti svolti dagli inquirenti è emerso che Orsini avrebbe utilizzato un numero di iscrizione all'albo provinciale degli ingegneri vero, appartenente però a una persona che non aveva mai esercitato (e che sarebbe all'oscuro della vicenda).  "Da noi Orsini non è stato mai iscritto" ha confermato Alberto Franceschini, presidente dell'ordine degli ingegneri di Terni, sentito nei giorni scorsi come persona informata dei fatti. Intanto il Comune ha avviato una serie di verifiche tecniche sui lavori ai quali si era interessato Orsini. Controlli che però finora non hanno portato alla luce problemi di alcun tipo. Le maggiori preoccupazioni sembrano però legate alle centinaia di concessioni per l'edilizia pubblica alle quali il presunto falso ingegnere si è interessato (occupandosi in particolare dei documenti legati alla normativa antisismica). "Cadiamo dalle nuvole - dice il sindaco di Foligno Manlio Marini - e noi comunque per il Torrino abbiamo avuto rapporti solo con la ditta che ha svolto i lavori e con la quale avrebbe collaborato anche Orsini". Anche in questo caso, comunque, l'intervento sulla struttura danneggiata dal terremoto sarebbe stata a regola d'arte. (nella foto Orsini, giaccone bianco, e l'avvocato Guariglia si avviano verso il tribunale)

Pubblicato il: 17/01/2005

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