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Il falso ingegnere stamani in Procura

Il falso timbro 606 sarebbe stato infatti rintracciato addirittura su alcune pratiche relative a un opera monumentale su un ponte della Senna. Colpa di quel curriculum vitae nel quale Igino Orsini, con all'attivo un unico esame sul proprio libretto universitario, vantava l'alloro con 110 e lode e pubblicazione della tesi....

ORVIETO - Sarebbe arrivato fino a Parigi il cantiere dei lavori di Igino Federici Orsini. Il falso timbro 606 sarebbe stato infatti rintracciato addirittura su alcune pratiche relative a un opera monumentale su un ponte della Senna. È questo solo un aspetto degli esiti clamorosi che starebbe dando, in queste ore, la ricerca condotta dagli inquirenti all'interno dei file salvati sulla memoria del computer che la polizia giudiziaria ha sequestrato nei giorni scorsi dallo studio di corso Cavour.

Materiale magmatico che, di ora in ora, si moltiplica sotto gli occhi degli inquirenti le cui indagini, in questa fase, sarebbero volte a inventariare una lista quanto più completa possibile dei lavori di Orsini. E allora, sulla Rupe la sua attività avrebbe interessato anche i lavori di ristrutturazione del palazzo oggi sede della Fondazione Cro. Oltre al Comune di Orvieto, risulterebbero interessati dalle raffiche di verifiche che si renderanno necessarie per ristabilire la legittimità degli atti compiuti dal professionista, anche i Comuni di Fabro, Ficulle e Parrano. In particolare per quest'ultimo il sedicente ingegnere avrebbe effettuato calcoli statici per una scuola elementare.

Numerose le collaborazioni in appalti edilizi in tutta l'Umbria. A partire da Foligno, dove sembra abbia partecipato ai lavori per la ristrutturazione del palazzo comunale, fino ai calcoli che avrebbe effettuato in occasione della ricostruzione dei Comuni colpiti dal sisma. E non si sarebbero salvate dalla fertile calcolatrice di Orsini anche Provincia, Regione, Consorzio Val di Chiana e la società Recupero Todi Orvieto per la quale avrebbe partecipato a lavori di consolidamento a opere monumentali di interesse archeologico. L'indagine degli inquirenti starebbe confermando anche i lavori con Anas, Ministeri e Ferrovie. A cui andrebbero ad aggiungersi calcoli per concessioni edilizie e adeguamenti sismici.

Di tutto questo stamani dovrà parlare con il capo della Procura della Repubblica, quando alle 9,30 salirà le scale del palazzo di giustizia di piazza Corsica. La deposizione  spontanea di Orsini, che sembrava attesa in un primo momento per la giornata di ieri, è stata fissata, infatti, per questa mattina. Intanto la magistratura starebbe per mettere sotto verifica anche la situazione patrimoniale del professionista per arrivare a scavare sino in fondo alla vicenda. Senza escludere, probabilmente, la pista di eventuali connivenze che avrebbero reso possibile un anonimato durato una quindicina di anni. Da un punto di vista strettamente amministrativo la faccenda, senza precedenti in Italia, non pare uscire dalla fase delicata, scottante oltre che terribilmente ingarbugliata che sta attraversando. Colpa di quel curriculum vitae nel quale Igino Orsini, con all'attivo un unico esame sul proprio libretto universitario, vantava l'alloro con 110 e lode e pubblicazione della tesi.

Pubblicato il: 15/01/2005

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