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Orsini domani in Procura

Ha chiesto di essere ascoltato. E domani salirà fino all'ultimo piano del palazzo di giustizia di piazza Corsica per fornire la propria versione dei fatti. Igino Federici Orsini esce dal silenzio e lo fa a distanza di dieci giorni dall'inizio dello scandalo che lo ha investito

di Stefania Tomba

ORVIETO - Ha chiesto di essere ascoltato. E domani salirà fino all'ultimo piano del palazzo di giustizia di piazza Corsica per fornire la propria versione dei fatti. Igino Federici Orsini esce dal silenzio e lo fa a distanza di dieci giorni dall'inizio dello scandalo che lo ha investito. Dieci giorni in cui una città intera non fa che parlare della vicenda del sedicente ingegnere che avrebbe esercitato per una quindicina di anni la professione, ai più alti livelli, non solo senza conseguire la laurea, ma addirittura con un solo esame sostenuto presso la facoltà di ingegneria di Roma. Quindici anni di vita da ricostruire di fronte al capo della Procura della Repubblica di Orvieto e di fronte a un fascicolo sul quale sarebbero iscritti i reati di truffa aggravata ai danni del Comune, diversi falsi ed esercizio abusivo della professione.

La deposizione di domani, intanto, è stata anticipata ieri da un lungo vertice in Procura nel corso del quale, sulla scorta dei sequestri effettuati negli ultimi giorni dalla polizia giudiziaria, sarebbero stati focalizzati tutti i temi di indagine che si aprono in questa fase dell'inchiesta.

Le indagini erano entrate nel vivo mercoledì mattina con la lunga audizione del presidente dell'ordine degli Ingegneri di Terni, Alberto Franceschini. Il colloquio con il capo della Procura avrebbe confermato le notizie già trapelate secondo le quali il timbro 606 utilizzato dal sedicente professionista recava, in realtà, il numero di serie appartenente ad una collega regolarmente iscritta e non orvietana. Confermata anche la versione, già fornita in precedenza dal presidente provinciale dell'ordine, di non aver mai avuto contatti con Orsini, personaggio del quale, d'altro canto, non avrebbe mai sentito parlare prima di questa assurda vicenda. Ora gli inquirenti proseguono a scavare sino in fondo. Senza escludere, probabilmente, la pista di eventuali connivenze che avrebbero reso possibile un così lungo anonimato. Da un punto di vista amministrativo la faccenda, senza precedenti in Italia, è scottante oltre che terribilmente ingarbugliata. Al punto che la Provincia si è dovuta prestare al ruolo del tutto inedito di definire con ogni Ente coinvolto il percorso da attivare per interventi di verifica ed eventuale sanatoria degli atti nulli. "È intenzione delle amministrazioni comunali e provinciali  - è stato sottolineato nel vertice ternano di pochi giorni fa -  operare a tutela dell'interesse pubblico, con l'obiettivo di limitare il più possibile il disagio dei soggetti privati".

Pubblicato il: 14/01/2005

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