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Parrini: ''Parretti non è in grado di fare il sindaco''

Alvaro Parrini, per lungo tempo sostenitore ed amico fraterno di Giancarlo Parretti, compie lo strappo e critica in modo pesante l'ex patron della MGM

foto di copertina

di Giorgio Santelli

Alvaro Parrini
, assessore socialista all'epoca di Franco Raimondo Barbabella, è stato uno dei sostenitori di Giancarlo Parretti. Potremmo definirlo un amico fraterno,  che ha condiviso molte delle avventure finanziarie ed economiche di Parretti. Aveva un incarico importante all'interno degli ex studios Dinocittà di proprietà della famiglia Parretti, l'azienda venduta nel luglio scorso a Cinecittà Studios, la società capitanata da Luigi Abete e Vittorio Cecchi Gori. L'attività è stata venduta e Parrini è rientrato al suo vecchio lavoro alla Asl di Orvieto.

Insomma, Parretti vende, incassa e abbandona gli amici al loro destino? Non è un gran biglietto da visita per candidarsi alla guida della città di Orvieto o sbaglio?
"Mi auguro che il Consiglio di Stato esprima parere contrario al ricorso presentato da Giancarlo Parretti e non si debba tornare alle elezioni. Personalmente non ritengo l'ex candidato a sindaco in grado di fare gli interessi dei cittadini, perché chi proprietario di una società la vende senza preoccuparsi di salvaguardare i propri dipendenti mettendoli in gran parte in mezzo alla strada non può, in nessun caso, rappresentare i cittadini orvietani."

Ma siete andati tutti a casa?
"Tutti a casa (erano una quindicina, ndr) eccetto il responsabile della sorveglianza."

Ma come. Parretti si professa un socialista tutto d'un pezzo...
"Giancarlo Parretti ha sostenuto, da sempre, di essere un socialista di quelli da Wwf. Insomma, quelli che non ci sono più, che devono essere protetti. Io penso che proprio per il comportamento che ha avuto nei confronti dei suoi dipendenti non possa proprio richiamarsi all'ideale socialista. È un'aberrazione bella e buona."

Tra i dipendenti lei, però, era anche legato all'ex patron della Mgm da un legame di forte amicizia...
"Il trattamento riservato agli ex dipendenti è di per sé gravissimo, ma a maggior ragione lo è nel momento in cui lo si riserva a quegli amici che si dichiara essere fraterni."

Pubblicato il: 10/01/2005

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