L'incredulità di parenti e 'colleghi'

ORVIETO - A restare a bocca aperta è un'intera città. Nell'arco di mezza giornata la notizia del presunto falso ingegnere trapela dai palazzi e poi fa il giro delle piazze. Ma è soprattutto tra chi lo conosce bene che è più forte l'incredulità: "colleghi" ingegneri, architetti, geometri. Per tutti è uno tra i migliori che c'è sulla piazza. Un tecnico impeccabile che in tanti anni ha sfoderato puntualmente tutte le competenze che gli venivano richieste senza destare mai un briciolo di perplessità. Eppure sul suo libretto della facoltà di ingegneria non ci sarebbero che  tre o quattro esami. Se l'intera vicenda fosse confermata dalle indagini della magistratura avrebbe del clamoroso.

A cadere dalle nuvole, infatti, non sarebbero stati soltanto i colleghi del quarantenne orvietano ma gli stessi familiari. Quella che si profila è una spirale dai contorni indefiniti che la magistratura potrà chiarire soltanto per gli aspetti di legge. Poco o nulla invece potrà dire sulle motivazioni che possano umanamente spingere un uomo a imbastire e convivere negli anni con un simile disegno.