Pagnotta: 'Finché non mando in bancarotta questo Comune non mi diverto'

di Stefania Tomba

ORVIETO - "Finché non mando in bancarotta questo Comune non mi diverto". Anche quest'anno si metterà l'anima in pace il guru di Uj, Carlo Pagnotta che così ironizza sulla sfida che ogni anno lancia alla città del Duomo nel proporre la rassegna invernale del jazz. Per la dodicesima volta non c'è riuscito, anzi è un sorriso di completa soddisfazione quello sul volto del vicesindaco e assessore ai grandi eventi, Carlo Carpinelli intento a tracciare il bilancio della manifestazione. Quarantatre mila spettatori, 128 mila euro di incasso, 13 mila 519 biglietti venduti (9 mila 980 lo scorso anno), un risparmio di oltre 100 mila euro rispetto alla scorsa edizione grazie alla collaborazione messa in campo da parte di tutti gli erogatori di servizi. "E non sono solo i numeri a dichiarare il successo di questa edizione - tiene a precisare Carlo Carpinelli - è il ritorno di immagine a livello internazionale testimoniato dalle rassegne stampa di questi giorni e dall'altissimo gradimento del pubblico il motore che ci spinge a continuare a investire nei grandi eventi per la promozione turistica ed economica di Orvieto".

Ed è così che è già pronto il logo per il cartellone del prossimo anno. A presentarlo ufficialmente il maestro Livio Orazio Valentini che è tornato a dipingere per la rassegna jazz a distanza di anni. "Ho riproposto lo stesso soggetto - ha detto - perché quel che conta è il jazz e il jazz non ha bisogno di fronzoli". Grande soddisfazione  è stata espressa per la collaudata collaborazione tra amministrazione comunale, associazione Uj, associazione Te.Ma e quest'anno per l'ottimo lavoro svolto dal consorzio "Orvieto Promotion".