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La Fondazione Cro per il territorio

Ogni anno la Fondazione Cro, guidata dall'architetto Torquato Terracina, investe l'equivalente di 2 miliardi delle vecchie lire sul territorio. Perché cultura, istruzione e turismo sono elementi portanti dello sviluppo

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Ogni anno la Fondazione Cro, guidata dall'architetto Torquato Terracina, investe l'equivalente di 2 miliardi delle vecchie lire sul territorio. Quest'anno, tra gli interventi culturali intrapresi, e non più a pioggia ma finalizzati a progetti di ampio respiro come afferma lo stesso presidente, c'è la promozione completa del "Meeting point" a palazzo dei Sette nel corso di Umbria Jazz. Gestito dal consorzio "Orvieto Promotion", sarà il luogo dove poter ascoltare gratuitamente quattro concerti al giorno e passare la notte di capodanno spendendo una cifra abbordabile che comprende consumazioni e concerto.

La scommessa intrapresa da anni dalla Fondazione con gli interventi di sostegno nei settori arte, cultura istruzione e turismo, vuole determinare proficui effetti diretti e indotti sullo sviluppo economico. Perché cultura, istruzione e turismo sono elementi portanti dello sviluppo. Da qui il forte ruolo esercitato dall'Ente all'interno del Centro Studi Città di Orvieto nel tentativo di dare forza al progetto della città universitaria. E gli interventi sul turismo, sempre più forti. Il caso di Umbria Jazz, manifestazione d'eccellenza per la città del Duomo è, dunque, solo la punta dell'iceberg.  Forse quella più visibile oggi, con l'apertura della dodicesima edizione del Winter. Ma, guardando solo agli interventi più recenti, c'è da annotare la cessione di 5 ettari di terra alla società mista che gestisce l'aviosuperficie dell'Alfina per permettere l'utilizzo della pista ad aerei privati di piccolo tonnellaggio. Ed anche la volontà di creare un progetto sul Belvedere, sempre realizzato dalla Fondazione, per trasformarlo in un luogo fruibile dai turisti. "Ci piacerebbe prenderlo in gestione - afferma Terracina - per trasformarlo in un punto di sviluppo turistico. Un luogo dove fornire dei servizi (punto internet, punto fax, servizi igienici), informazioni turistiche (in più lingue) e da cui far partire una serie di visite guidate". Magari attraverso la società strumentale della Fondazione, il braccio operativo, che già esiste e si chiama, non a caso, "Orvieto, sviluppo, arte e cultura". Si punta molto sul turismo. "E pensiamo che quello culturale e religioso possa rappresentarne un significativo rilancio. Anche per questo - prosegue Terracina - confidiamo molto nel rapporto di collaborazione con il nuovo vescovo, uomo di grande cultura". La possibilità  di far diventare la realtà territoriale tappa importante delle mete italiane dell'Opera Romana Pellegrinaggi potrebbe essere un pezzo importante del futuro turistico di Orvieto. La meta sospirata è quella di uscire dal turismo mordi e fuggi "e far fermare - precisa il presidente della Fondazione - i turisti almeno tre giorni ad Orvieto".

Pubblicato il: 28/12/2004

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