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2004. Il lavoro cresce, ma per extracomunitari ed operai

Il aumento gli avviamenti al lavoro, ma sono lavori a scarso contenuto professionale. Svantaggiate le donne

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Dai dati interni ai Centri per l'Impiego emerge un forte incremento dei rapporti di lavoro attivati nel primo semestre del 2004 rispetto al primo semestre 2003. Il dato è riconducibile, almeno in parte, alla registrazione di lavoratori non comunitari a seguito dell'ultima sanatoria, ma è comunque indicativo di una maggiore dinamicità del mercato del lavoro locale.
Gli avviamenti al lavoro dipendente passano da 9.215 del primo semestre 2003 a 15.910 del primo semestre 2004.
A settembre 2004 gli avviamenti raggiungono il numero di 21.404 ( in tutto il 2003 furono 16.375). In base alla proiezione Excelsior, a fine 2004 l'incremento complessivo dell'occupazione rispetto al 2003 si attesterà sul 2%, anche se sul piano qualitativo (articolazione delle qualifiche professionali) il dato risulta funzionale soltanto per i disoccupati che intendono accettare lavori a basso contenuto professionale, in particolare nei settori dell'edilizia e del terziario tradizionale. Questi elementi spiegano il forte incremento dell'occupazione fra gli extracomunitari che, con riferimento al settembre scorso, rispetto al totale degli avviamenti sono oltre 20%.
L'articolazione delle assunzioni per settore di attività pone in rilievo una prevalenza degli inserimenti all'interno delle attività del terziario (56,2%), mentre le assunzioni nel settore industriale (26,8%) e in quello agricolo (17%) evidenziano valori più contenuti.
Vi è una prevalenza dei contratti a tempo determinato (49%). A questi seguono i contratti a tempo indeterminato (35,5%), le assunzioni con contratti di apprendistato (8,8%), i rapporti di lavoro interinale (4,6%) e i contratti di formazione e lavoro (2%).
Per quanto riguarda le iscrizioni alle liste di mobilità si passa dai 730 del 30 giugno 2002 ai 977 del 30 giugno di quest'anno, mentre le ore di cassa integrazione aumentano quest'anno rispetto all'anno precedente dove già, nei confronti del 2002, vi era stato un incremento.
Sempre dall'analisi dei dati Excelsior si evidenzia che la previsione di assunzioni formulata dalle aziende indica un orientamento verso basse qualifiche che penalizza i titoli di studio alti (lauree, diplomi di laurea, lauree brevi, ecc.). I laureati che complessivamente vengono assorbiti dal mercato del lavoro locale sono infatti il 4% contro l'8% nazionale.
Fra gli iscritti ai Centri per l'Impiego i laureati fino a 36 anni sono oltre il 22%.
Per quanto riguarda poi il front office dei Centri per l'Impiego anche quest'anno sono stati accolti oltre 8mila utenti ai quali sono stati erogati servizi percentualmente così distribuiti: a)50% colloqui e informazione orientativa; b) 30% colloqui di orientamento; c) il resto è ripartito fra consulenze e tutoraggi.
Le persone che sono state trattate per l'intermediazione tra domanda e offerta di lavoro in base alle richieste dei datori di lavoro sono state oltre 3.000 per mille richieste avanzate, ciò significa che per ogni offerta sono state trattate tre domande. Anche nel 2004 si conferma il dato complessivo che vede, a seguito dei vari interventi tra formazione finalizzata e intermediazione, il risultato del 35% di persone che vengono occupate attraversano l'attività dei Centri per l'Impiego, mentre il tasso di occupazione generale, a settembre, rimane sostanzialmente invariato al 44,5% (maschi al 56,1%, femmine al 33,7%).
L'incremento delle assunzioni riguarda comunque sia la componente maschile del mercato del lavoro sia quella femminile, ma il divario delle opportunità di lavoro fra i due sessi, pur diminuendo rispetto al passato, rimane tuttavia considerevole. Le maggiori difficoltà d'inserimento lavorativo per le donne all'interno del nostro territorio, come abbiamo già evidenziato in passato, sono legate soprattutto alla connotazione del sistema produttivo locale, caratterizzato da un'accentuata presenza di attività prettamente maschili (si pensi ad esempio all'edilizia e alle attività del settore industriale). Rispetto all'inquadramento contrattuale la qualifica prevalente (65,5% dei casi) al momento dell'assunzione è quella di "operaio generico".
Il 70,9 % degli iscritti al Centro per l'Impiego è di sesso femminile, spesso in possesso di un diploma o di una laurea o anche di entrambi i titoli. Per favorire quanto più possibile l'inserimento al lavoro di soggetti, specialmente donne, e con titoli di studio elevati, è stato privilegiato l'intervento individuale utilizzando i fondi della formazione professionale (bonus formativi e borse di studio) in modo da intermediare positivamente fra le esigenze dei disoccupati e quelle delle imprese. Non è un caso che oltre il 50 % dei borsisti alla fine del periodo trova una collocazione lavorativa. In ogni caso tutta l'attività che riguarda la formazione professionale è orientata ad incrementare il livello di occupabilità. Nel corso del 2004 sono stati finanziati 26 progetti formativi per disoccupati e 504 bonus per occupati.
A partire dal 1° dicembre è stata attivata una nuova procedura per l'individuazione delle azioni formative da proporre ai disoccupati iscritti in modo da costruire dei percorsi finalizzati all'inserimento lavorativo, utilizzando tutte le opportunità presenti nel territorio, in primo luogo quelle provenienti dal mondo dell'impresa. Saranno realizzati così circa 294 bonus formativi e 312 tirocini.
L'ammontare complessivo, nel corso del corrente anno, dei finanziamenti erogati per la formazione professionale raggiunge quota 6 milioni di euro, utilizzati per il 35% in formazione individuale per disoccupati, per il 10% in formazione degli occupati, per il 40% in formazione tradizionale per disoccupati, per il 15% in azioni di sistema (sportello immigrati, call center, aggiornamento professionale degli operatori del servizio, sviluppo di sistemi informatici, ecc.).

 

Pubblicato il: 27/12/2004

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