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Il nuovo libro di Lilli Gruber. "L'altro Islam un viaggio nella terra degli sciiti".

Mercoledì sera alle 21,00, presso l'atrio del Palazzo dei Sette, ad Orvieto. Stefano Corradino, giornalista di Articolo21, coordina l'incontro con la Gruber e Marco Calamai 

foto di copertina

di Simone Zazzera 

"L'altro Islam un viaggio nella terra degli sciiti". È questo il titolo del nuovo libro che l'Euro Parlamentare Lilli Gruber presenterà, mercoledì sera alle 21,00, presso l'atrio del Palazzo dei Sette, ad Orvieto.

Dopo il precedente "I miei giorni a Baghdad", il diario di guerra in cui l'autrice ha raccontato gli ottanta giorni trascorsi in Iraq prima e durante l'intervento americano, l'ex giornalista pubblica questa volta un lavoro più profondo e ragionato. Un viaggio all'interno del gruppo religioso più consistente all'interno del martoriato paese mediorientale.

L'appuntamento verrà presentato da Stefano Corradino dell'associazione Articolo 21. All'incontro sarà presente anche Marco Calamai, inviato speciale per molti giornali italiani in Iraq e profondo conoscitore di tutta la regione mediorientale.

La presentazione di mercoledì si inserisce nella serie di appuntamenti che l'autrice sta portano avanti, sia per presentare il suo ultimo lavoro, sia per incontrare i tanti cittadini che hanno fatto dell'ex volto del TG1 la candidata più votata alle ultime elezioni europee.

Neodeputata europea Lilli Gruber ha percorso un viaggio affascinante per tentare di scoprire e comprendere ciò che spesso viene considerato lontano o estraneo, per capire ad esempio chi sono gli Sciiti; spesso associati ai terroristi e alla teocrazia iraniana. Da Bagdad a Teheran attraverso Beirut la giornalista ha osservato personalmente quelle strade, ha incontrato leader religiosi, ha visitato le moschee e le scuole coraniche della città santa di Najaf e racconta la sua esperienza senza dare sentenze, senza stabilire cosa sia giusto o sbagliato. «Non voglio credere - afferma la Gruber - nel rischio di uno scontro tra civiltà. Per non temere chi è diverso, noi occidentali dobbiamo conoscere meglio e capire l'Islam, che del resto è già all'interno della nostra società. Per loro il dovere di rispettare le nostre leggi, per noi quello di comprenderli più a fondo. In Iraq c'è un problema politico, e chi vuole pacificare quel paese dovrà usare i mezzi della politica e non quelli militari. La stampa italiana sta compiendo su questo fatto un'operazione di propaganda filoamericana pericolosissima e con il libro cerco di restituire memoria ai fatti, convinta che il mondo di oggi sia, checché ne dica Bush, un luogo più pericoloso di ieri». Il libro offre uno strumento al lettore per la comprensione dell'Islam sciita, che in Iraq rappresenta la maggioranza della popolazione, perseguitata nella storia così come dal regime di Saddam Hussein. Gli Sciiti, i cosiddetti "eretici musulmani", devoti al genero di Maometto, Alì, oggi sono ben decisi ad affermare i propri diritti.

 

Pubblicato il: 20/12/2004

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