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Sono tornate a mischiarsi le carte nelle giornate pre-congresso dei Ds orvietani

Veti incrociati e pacchetti di nomi, in vista di un possibile equilibrio nel riassetto dei vertici locali e comprensoriali della Quercia, avrebbero fatto il giro della Rupe, e non solo, nelle ventiquattro ore che hanno preceduto questo primo congresso dell'Unione comunale di Orvieto. Unica certezza Marino Capoccia. Intanto se non c'è pace sotto la Quercia, non se la passano meglio sotto la bandiera di Forza Italia...

di Stefania Tomba

ORVIETO - Sono tornate a mischiarsi le carte nelle giornate pre-congresso dei Ds orvietani. E all'apertura dei lavori di stamani alle 9,30 presso la sala del Governatore del palazzo dei Sette si arriva non senza una buona dose di nervosismo.

Veti incrociati e pacchetti di nomi, in vista di un possibile equilibrio nel riassetto dei vertici locali e comprensoriali della Quercia, avrebbero fatto il giro della Rupe, e non solo, nelle ventiquattro ore che hanno preceduto questo primo congresso dell'Unione comunale di Orvieto. Così delle decisioni prese l'unica a non essere messa in dubbio pare sia stata quella del primo e più importante vertice, l'unico che sarà definito oggi attraverso elezione, a voto segreto. Ed è quella del segretario comunale, per la cui carica non è in discussione il nome di Marino Capoccia. Insieme al segretario, come da statuto, il congresso provvederà all'elezione della direzione e del consiglio dei garanti.

A restare in sospeso la carica di presidente, non direttamente prevista dallo statuto,  (per la quale pareva in un primo momento pronto il nome dell'ex sindaco Stefano Cimicchi) e le nomine di coordinatore e vice coordinatore comprensoriale. Per queste bisognerà aspettare i primi di gennaio. In un primo momento erano stati indicati rispettivamente l'assessore comunale Massimo Frellicca, che smentisce, e il consigliere provinciale Giorgio Posti.

Intanto se non c'è pace sotto la Quercia, non se la passano meglio sotto la bandiera di Forza Italia. E' Potito Spadavecchia, tra i dirigenti storici del partito, a lanciare l'idea di una raccolta firme per andare a congresso e mettere più che un'ipoteca sulla rielezione dell'attuale coordinatore, Antonio Barberani. Di lui Spadavecchia critica apertamente "l'immobilismo e  la mancanza di iniziative".

Pubblicato il: 18/12/2004

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