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Queste le osservazioni dei sindacati e delle associazioni dei consumatori

CGIL, CISL, Federconsumatori e  Adiconsum   impegnate a seguire l'evoluzione del confronto con ATO Umbria 2 , anche in considerazione della fase particolarmente difficile che vivono le famiglie duramente colpite dai tagli al Wealfare

CGIL e CISL di Orvieto nella giornata di giovedì 16 dicembre 2004 hanno partecipato alla riunione dell'Osservatorio permanente convocata dal Presidente dell'Ato Umbria 2 Marino Capoccia  per presentare la proposta di riarticolazione tariffaria del servizio idrico e fognario per l'anno 2005.

Alla luce della proposta, che prevede una diversa distribuzione della quota agevolata diversificandola in base alla composizione del nucleo familiare  e al reddito per le cosiddette fasce sociali , le organizzazioni sindacali hanno dato atto dell'impegno profuso per la revisione delle cosiddette bollette pazze e per la ridefinizione  dell'anagrafe degli utenti nonché per l'impostazione generale che presiede alla costituzione degli ambiti territoriali ottimali come previsto dalla legge Galli finalizzata in modo particolare alla valorizzazione e al risparmio di una risorsa fondamentale come l'acqua.

Tuttavia hanno rappresentato la necessita di un ulteriore approfondimento dei criteri utilizzati per la definizione delle nuove tariffe per il 2005 ed in particolare si chiede di applicare, come previsto dall'art. 13 della legge Galli, una articolazione tariffaria che tenga conto della peculiarità idrogeologica del territorio orvietano, consentendo di arrivare alla tariffa unica in maniera graduale.
"Pur tenendo conto - afferma la nota sindacale-che la fascia agevolata, mediamente innalzata a 80 litri pro-capite è comunque insufficiente ai consumi medi di una famiglia e che la fascia base da 80 a 120 l pro-capite ha un costo di euro 0,95 mc  e la 1° eccedenza da 121 a 180 l. pro-capite corrisponde ad un costo di  euro1,20 mc pari contro una precedente tariffa comunale di euro 0,57, gli aumenti tariffari a carico dei cittadini orvietani sono in proporzione nettamente superiori a quelli di altri comuni". Pertanto, d'accordo con "il principio di solidarietà come presupposto della tariffa unica, si è sottolineata l'opportunità di una diversa articolazione tariffaria che tenga conto delle specificità territoriali e che conduca all'applicazione della tariffa unica in modo graduale come peraltro avvenuto in altri ATO.

Si è chiesto inoltre di modificare i criteri di accesso alla categoria sociale al fine di allargare la platea degli aventi diritto in quanto i criteri individuati (criteri Telecom) sono particolarmente restrittivi, infatti impongono la sussistenza in contemporanea dei requisiti valore ISEE pari a 6.174,00    e di condizioni  particolari  riferite alla presenza di un invalido civile nel nucleo familiare o di aver superato i 75 anni.

Infine è stata sollecitata una azione, peraltro prevista nel piano d'Ambito, di contenimento dei costi (soprattutto attraverso la ricerca di una maggiore efficienza ed efficacia del sistema)  e di monitoraggio degli investimenti al fine di evitare, come purtroppo avvenuto altrove, di avere da un lato una contrazione dei consumi anche in funzione dell'utilizzo dell'aumento delle tariffe come deterrente agli sprechi e dall'altra un andamento dei costi non in linea con l'andamento dei consumi con il possibile effetto di un calo dei consumi al quale non corrisponde un premio ai cittadini virtuosi in termini di riduzione delle tariffe ma paradossalmente un ulteriore aumento delle tariffe stesse.

L'Ato pur non accogliendo la richiesta avanzata da CGIL e CISL di un rinvio della deliberazione delle nuove tariffe per uso domestico per il 2005, come peraltro previsto per gli usi diversi, ha tuttavia dichiarato che si tratta di una proposta tariffaria tuttora sperimentale e in ragione di ciò oggetto di possibile revisione in fase di applicazione ed ha garantito, come richiesto dalle O.O.S.S., la disponibilità ad un tavolo di approfondimento tecnico per valutare le osservazioni e le proposte avanzate.

CGIL, CISL, Federconsumatori e  Adiconsum   sono impegnate fin da subito con spirito costruttivo ma attento, all'evoluzione del confronto con ATO Umbria 2 , anche in considerazione della fase particolarmente difficile che vivono le famiglie duramente colpite dai tagli al Wealfare operate dal governo e mistificate da una manovra di taglio delle tasse che toglie ai cittadini molto più di quanto restituisce" 

                                               

Pubblicato il: 17/12/2004

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