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Stasera alle 21, la Sala del Carmine di Orvieto, "L'Asino albino

L'appuntamento teatrale chiude la rassegna "Migrazioni di memorie" che l'Associazione TeMa e il Laboratorio Teatro Orvieto hanno voluto dedicare al teatro civile e d'innovazione

Stasera alle 21, la Sala del Carmine di Orvieto ospiterà lo spettacolo "L'Asino albino", scritto e interpretato dal giovane attore emergente Andrea Cosentino. L'appuntamento teatrale chiude la rassegna "Migrazioni di memorie" che l'Associazione TeMa e il Laboratorio Teatro Orvieto hanno voluto dedicare al teatro civile e d'innovazione. Sette sono stati gli appuntamenti proposti dal cartellone "Migrazioni di memorie" che hanno registrato quasi sempre il tutto esaurito. Circa 1200 sono state infatti le presenze, un ottimo risultato se si considera che il dato ha coinciso con la massima capienza dello spazio della Sala del Carmine. Un'ulteriore riprova, dunque, del buon andamento della Stagione Teatrale 2004/2005, già anticipato dall'ottimo risultato della vendita degli abbonamenti a "Narrazioni senza tempo".

Lo spettacolo atteso per stasera prende spunto da un ipotetico giro turistico nell'isola dell'Asinara. In scena il bravissimo Casentino, che ha già raccolto numerosi premi della critica e che è molto apprezzato dal pubblico per la sua abilità nel moltiplicarsi in tanti personaggi. Ad animare la scena de "L'Asino albino" ci saranno soggetti scriteriati e figure grottesche, delineati appena da una sigaretta, da un paio di occhiali, un dialetto, una fotografia, un luogo comune. Tra macchiette e travestimenti, Cosentino si appropria con disinvoltura delle tecniche affabulatorie ed entusiasma il pubblico con la sua comicità colta e graffiante, diretta e paradossale. E il gruppo di turisti va alla ricerca del famigerato asino albino, specie in via d'estinzione e dalle origini misteriose Lo spettacolo si struttura così intorno alla visita guidata che, obbligando a passare accanto ai resti della storia, consente anche di fare i conti con la propria storia e con la propria natura, accettando il rischio di scoprirsi completamente estranei a se stessi. Frattanto si svelano e si raccontano altre storie legate all'isola, come quella di uno dei tanti brigatisti che lì  furono rinchiusi all'interno di quello che fu il carcere di massima sicurezza...

Pubblicato il: 17/12/2004

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