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È presto per pensare al futuro sindaco

Troppi equilibri da rispettare, qui ad Orvieto e fuori

Politica

di Giorgio Santelli
Non si può esprimere, al momento, ipotesi dirette per la nuova candidatura del centro sinistra al Comune di Orvieto. Le bocce non sono ancora ferme per l’ulivo anomalo di Orvieto, né – lo sappiamo tutti – per la possibile candidatura unitaria del centro destra.

Sulle due questioni non pesano esclusivamente i giochi di potere interni ai partiti delle due coalizioni. Pesano gli equilibri regionali che devono essere mantenuti rispettando “codici” direi quasi canonici per la perfezione che devono saper raggiungere.
Intanto c’è da ragionare sugli equilibri politici tra i diversi partiti. Quanto spetterà e quali candidature dovranno andare ad ognuno di loro. Per rispondere a questa domanda bisogna, innanzitutto, capire cosa succederà a presidenti di province, consiglieri regionali e provinciali, sindaci attualmente in carica.

Negli ambienti ben informati, c’è chi mette in dubbio la ricandidatura del Presidente della Provincia di Terni Andrea Cavicchioli (SDI). L’avvocato dello Sdi sembra deciso a non ricandidarsi, nonostante il buon lavoro svolto per il territorio della Provincia di Terni. Che farà, a Perugia, il sindaco Renato Locchi (DS)? E quello di Terni Paolo Raffaelli (DS) sarà presentato nuovamente a Palazzo Spada? Ed il Presidente della Provincia di Perugia Giulio Cozzari (PPI Margherita), che cosa farà? Qualcuno immagina che i due territori provinciali potrebbero mantenere inalterati gli equilibri, con una candidatura di Carlo Liviantoni a Terni (PPI) e di Ada Girolamini (SDI) a Perugia. In Regione ci sarà un’alternanza politica negli assessorati e, quindi, il riequilibrio politico lo si dovrebbe trovare nelle altre grandi città dell’Umbria.

Così torniamo ad Orvieto. Nel riequilibrio complessivo la Margherita, ovviamente, spinge. Lo farà a livello regionale. Potrebbe giocare un ruolo fondamentale ad Orvieto perché rappresenterebbe (se unita) una grande forza di maggioranza. – ci dice chi quel mondo lo conosce bene -
Ma, fino a quando non finirà questa guerra interna, la Margherita non rappresenta nemmeno la sommatoria di Ppi, Democratici e Lista Civica di Mocio (Udeur). Potere contrattuale, quindi, zero. «Appaiono bruciati alcuni personaggi – ci dice la nostra talpa – anche all’interno dell’ex gruppo dei Democratici. Questa guerra infinita ad Orvieto tra Conticelli e Cimicchi si fa sentire in tutta la Provincia e il centro-sinistra mostra alcune insofferenze anche per Andrea Scopetti, consigliere provinciale di Terni che, nell’ambito più ampio della Margherita, viene individuato come un pasdaran che nuoce agli interessi generali. Penso che alle prossime amministrative la Margherita cambierà alcuni candidati. L’anomalia orvietana, infatti, vuole essere risolta e forse lo si riuscirà a fare solo con la scomparsa dal quadro politico locale dei principali antagonisti: Cimicchi e Conticelli».

Nei giorni scorsi si è fatto anche il nome di Loriana Stella (Ds), attuale vicepresidente della Provincia di Terni. Al di là della sua collocazione politica interna ai Ds (è sul fronte opposto di Cimicchi), è alla sua prima consiliatura in Provincia e porta a casa un buon risultato. La sua attività viene apprezzata dai Comuni del Comprensorio Orvietano. Se la prossima Conferenza programmatica dei Ds orvietani non chiarirà definitivamente le posizioni interne e la possibile conduzione unitaria del partito, difficilmente potrebbe uscire una candidatura simile.

E, su altre ipotesi, esistono veti incrociati. Anche perché – ed è l’equilibio nell’equilibrio – il correntone dei Ds è maggioranza ad Orvieto e minoranza in Umbria. Una candidatura che può apparire forte ad Orvieto potrebbe essere assunta, quindi, come debole a livello regionale.

Tra gli eventuali ipotetici candidati, il consigliere regionale Costantino Pacioni (che concluderà la sua seconda esperienza da consigliere regionale) e Carlo Carpinelli che, suo malgrado, ha dovuto cedere il suo scranno di Palazzo Madama al capogruppo Ds Gavino Angius. In questo caso entrambi fanno parte del Correntone e, sempre per quell’equilibrio nell’equilibrio, i Ds a livello regionale potrebbero essere ben contenti di “confinare” le pretese dei Berlingueriani sulla Rupe.

Pubblicato il: 07/02/2003

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