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Itelco in pole position per la tv digitale terrestre

Uno straordinario lavoro di innovazione tecnologica. L'itelco ha mostrato la parte migliore di sé. Particolare attenzione dai mercati asiatici, più disponibili verso le ultime tecnologie

Cronaca

di Saturnino Farandola

La tv che verrà assomiglia solo in parte a quella con cui siamo cresciuti (o invecchiati): ci saranno molti più canali e programmi, la qualità audio/video migliorerà e sarà possibile navigare in internet ed accedere a molti servizi interattivi.
Conosciuta sul territorio più per i problemi finanziari che per lo straordinario lavoro di innovazione tecnologica, Itelco ha presentato, ieri e oggi, la parte migliore di sé. E lo ha fatto attraverso due seminari dedicati alle tecnologie del digitale terrestre e con l'inaugurazione, su base locale, di un sistema di trasmissione dati DVB-T (DVB-T= Digital Video Broadcasting - Terrestrial).
Insomma, Itelco ha dimostrato con i fatti di essere una delle avanguardie mondiali nel settore delle trasmissioni televisive digitali. Del resto, nel lontano 1998, mentre in Italia si discettava della teoria della società multimediale, l'azienda del Prof. Fumi costruiva in Svezia la prima infrastruttura europea del digitale terrestre.

Al seminario, realizzato con partners del calibro di Samsung, Scopus, Skystream e Runcom, hanno partecipato importanti protagonisti del settore televisivo: Rai, Siemens, ecc. Oltre a tecnici italiani e stranieri, erano presenti il Sindaco di Orvieto Stefano Cimicchi, alcuni assessori della Giunta comunale, l'Assessore regionale Gaia Grossi e il direttore del Sir Umbria Stefano Paggetti.

Perché la televisione digitale.
Dal 1° gennaio 2007 le trasmissioni televisive analogiche non esisteranno più. Entro quella data, secondo quanto stabilito dal Governo, tutte le trasmissioni tv viaggeranno su canali digitali. Gli addetti ai lavori hanno parlato di rivoluzione copernicana e l'enfasi accordata all'evento non sembra, se osserviamo bene i mutamenti di scenario, eccessiva.

Facciamo un po' di storia per capire meglio quello che ci aspetta.
Sono tre gli standard delle trasmissioni televisive digitali: il DVB-S (satellitare), il DVB-C (via cavo), il DVB-T (digitale terrestre).
Rispetto alla tradizionale modalità analogica, il digitale offre:
1) un potenziamento del servizio televisivo in termini di quantità e qualità (i canali, a parità di frequenze, potrebbero quadruplicarsi o quintuplicarsi e inoltre migliorerebbe la qualità audio/video);
2) una serie di servizi interattivi: grazie all'installazione di un adattatore digitale (chiamato set-top-box o decoder ) l'utente può interagire con l'offerta del canale digitale con un semplice collegamento alla linea telefonica;
3) una migliore flessibilità in termini di erogazione del servizio (si può decidere se privilegiare, in un certo momento, la qualità delle immagini a discapito dei programmi possibili oppure moltiplicare i programmi agendo sulla qualità delle trasmissioni)

I servizi della televisione digitale
Secondo il "Libro bianco sulla televisione digitale terrestre" (realizzato dall'Authority per le Comunicazioni) i nuovi servizi che il digitale renderà disponibili sono suddivisi in tre classi:

Enhanced Broadcasting, che si caratterizza per:
1) il formato delle immagini in 16:9 (particolarmente adatto per eventi sportivi e film);
2) la qualità audio (qualità CD) e la possibilità di avere più canali audio per una trasmissione multilingue,
3) l'EPG (l'EPG (Electronic Programme Guide), un sistema in grado di fornire informazioni sulla programmazione aggiornate in tempo reale
4) il Super-Teletext, una specie di televideo o teletext arricchito da ipertesti, elementi multimediali (audio-video), grafica, ecc.

La televisione interattiva: l'interattività della tv digitale può essere "locale" o "con canale di ritorno" .
L'interattività "locale" si applica sui contenuti che sono stati in precedenza memorizzati nel ricevitore; quella "con canale di ritorno" è molto più interessante, poiché con questo tipo di interattività diventano possibili una serie di servizi innovativi (video-on-demand, pay per view, e-commerce, home banking, applicazioni di e-learning e di e-government).
Cosa è il "canale di ritorno"? si tratta del mezzo con cui un messaggio viene spedito; ossia, è la possibilità di trasformare il televisore da terminale esclusivamente dedicato alla sola ricezione a dispositivo in grado di inviare dati.

Accesso a Internet: la televisione digitale può anche ricevere e trasmettere dati con i protocolli di internet (TCP/IP, HTML, XML). Avendo a disposizione un "canale di ritorno" (che rende possibile l'interattività) si può navigare nel WWW e usare i servizi di e-mail semplicemente attraverso l'apparecchio televisivo .

Il digitale terrestre
Rispetto alle trasmissioni via satellite o via cavo, il digitale terrestre presenta vantaggi supplementari:
1) la portabilità: si può accedere ai programmi dappertutto e in qualsiasi luogo poiché l'antenna, a differenza di quella satellitare o dello "spinotto" del cavo, è mobile (quindi non serve alcuna parabola)
2) La regionalità: significa che l'estensione del segnale del digitale terrestre può coincidere con quella del territorio regionale, cosa non facilmente realizzabile dalle trasmissioni via cavo o via satellite.
3) I costi: il costo che le compagnie dovranno sostenere per trasformare gli impianti da analogici a digitali non dovrebbe superare, per rete, i 100/150 milioni di euro. Gli utenti, invece, possono scegliere se acquistare un nuovo apparecchio digitale o tenersi il vecchio. In quest'ultimo caso, dovranno necessariamente dotarsi di un set-top-box il cui costo non dovrebbe superare i 60/80 euro.
4) La diffusione: ad oggi, la televisione satellitare copre circa il 16% della popolazione, internet raggiunge circa un italiano su quattro. La televisione digitale terrestre potrebbe arrivare a servire rapidamente circa l'80/90% della popolazione

Itelco e il digitale terrestre

La televisione digitale terrestre è uno straordinario acceleratore di innovazione sociale ed economica. La moltiplicazione dei canali e l'introduzione di nuovi servizi amplieranno gli scenari dei business conosciuti sino ad oggi e sovvertiranno le regole consolidate del mercato televisivo.
Cosa c'entra Itelco in tutta questa storia? Semplice: l'azienda orvietana ha già in tasca le tecnologie necessarie per fare quello che abbiamo sopra evocato. Le ha sviluppate grazie ad un duro lavoro e ora è pronta a metterle sul mercato. Con la sperimentazione inaugurata ieri, il Prof.Fumi ha voluto presentarle dal vivo e funzionanti. Nello specifico, si tratta di un network DVB-T che irradia un segnale digitale all'interno di un triangolo i cui vertici coincidono con Benano, Cicoria e i Cappuccini. Questo "network" lo si deve concepire come una "cella" (analoga a quella utilizzata per la copertura GSM di aree del territorio) all'interno della quale sono vengono trasmessi segnali video/audio. La sperimentazione si protrarrà nel tempo e nel futuro potrà coinvolgere attivamente anche alcune famiglie orvietane.

Le potenzialità interattive del canale di ritorno

L'interattività del digitale terrestre viene in genere garantita attraverso un collegamento telefonico: l'utente interagisce con un server internet il quale a sua volta "ordina" ad un altro dispositivo la fornitura di servizi (video, audio, ecc). Questi vengono però inviati sul televisore attraverso il canale televisivo digitale. Tale tipo di interattività è però limitata dalla natura del mezzo di trasmissione (in genere, un normale modem V.90 o V.92).
La soluzione che la società del Prof.Fumi propone per il "canale di ritorno" è decisamente più avvincente. In collaborazione con la Runcom, un' impresa israeliana, Itelco ha voluto innestare nel suo sistema un "canale di ritorno" realizzato con una rete wireless (senza fili) basata sullo standard 802.16 a/b.
In parole povere, l'interattività del sistema Itelco viene assicurata dalla stessa infrastruttura usata per trasmettere il segnale. L'antenna ricevente (che è davvero piccola) oltre a ricevere sarà capace di spedire i dati digitali. Accanto all'infrastruttura televisiva si viene quindi a creare quella che i tecnici chiamano MAN (Metropolitan Area Network), in grado di raggiungere capacità di trasmissioni dati prossime a quelle garantite dalla cosiddetta "larga banda".

I servizi innovativi del digitale terrestre ad Orvieto

L'area coperta dal segnale digitale e la possibilità di interazione attraverso il televisore favorisce la creazione di una serie di servizi di interesse collettivo, accessibili anche a quegli utenti che non hanno confidenza con il personal computer.
Alcuni esempi:
E-government: vale a dire la possibilità di interagire con l'Amministrazione Comunale sia richiedendo informazioni sia certificati sia attivando e concludendo adempimenti amministrativi (pagamenti di tributi, tasse, iscrizioni, ecc.);
Tele-medicina: attraverso il televisore potrebbero essere diffusi anche servizi di telemedicina indirizzati al monitoraggio di individui a rischio. Ad esempio, ci si potrebbe far controllare la pressione, il battito cardiaco, ecc. L'utente potrebbe quindi ascoltare, sempre da televisore, i consigli del medico. Con gli stessi sistemi potrebbero essere comunicate le emergenze oppure controllate alcune persone che vivono in solitudine.
Tele-formazione: L'apprendimento a distanza, specie negli ultimi anni, si è diffuso enormemente. Attraverso questo "network" digitale sarà attuabile l'erogare di corsi con la possibilità di interagire direttamente con il docente. Pensate, per ipotesi, ad un corso di lingua inglese trasmesso dal televisore e all'interazione docente-studente attraverso un segnale audio di alta qualità; oppure a corsi universitari che possono essere seguiti indipendentemente dagli orari.

I nuovi orizzonti di Itelco

Secondo il prof.Fumi, sono i mercati del sud-est asiatico quelli che si mostrano più sensibili alle innovazioni tecnologiche di Itelco. Le ragioni di tale interesse sono semplici: dove non esistono tecnologie e interessi consolidati è più semplice adottare standard innovativi. In Europa il panorama è sotto questo profilo enormemente più complesso.
Oltre che sul digitale terrestre, Itelco si sta muovendo anche su altri fronti: l'ultimo e prestigioso colpo è stato messo a segno nel settembre scorso quando l'azienda orvietana si è aggiudicata, sbaragliando la concorrenza di sei aziende statunitensi, la fornitura di un apparecchio di rilevamento telemetrico per i satelliti destinato nientemeno che alla NASA.


Pubblicato il: 06/02/2003

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